Il personale militare di sinistra ha una storia segnata dalla persecuzione – 29/11/2024 – Potere
Militare La sinistra ha subito persecuzioni nel corso del XX secolo in Brasile, ed evidenziare l’esperienza di queste minoranze in un’istituzione che si dichiara omogeneamente di destra è importante per promuovere una politica della memoria più plurale.
Questa è la premessa della raccolta “A sinistra delle Forze Armate brasiliane: storie di vita di perseguitati militari e amnistia politica”, che sarà lanciata questo sabato (30), presso Alpharrabio Livraria, a Santo André (SP).
La collezione comprende cinque libri che trattano, oltre ad altri argomenti, la storia di soldati di sinistra famosi e sconosciuti, che raccontano ai ricercatori il processo di resistenza dentro e fuori il Forze armate.
Secondo la storica Andrea Paula Kamensky, che organizza la raccolta, l’idea è quella di far circolare la narrativa su queste minoranze, in contrapposizione a un discorso ufficiale che mette in risalto figure di destra di alto rango.
Cita l’assenza di documenti estesi e sistematizzati sui personaggi che erano all’opposizione. Dice anche che, sebbene le istituzioni normalmente abbiano un discorso ufficiale su se stesse senza sfumature, di solito sono caratterizzate dalla pluralità.
“Studiare queste minoranze è importante perché, così facendo, possiamo analizzare i conflitti all’interno di queste istituzioni”, afferma.
I libri parlano della traiettoria dell’esercito nel XX secolo. Secondo lo storico, le Forze Armate erano ancora una volta plurali in Brasile, con i soldati a sinistra. “Significa dire che erano legalisti, democratici e socialisti, non solo comunisti”.
A partire dagli anni ’30, però, l’anticomunismo aumentò e si intensificò la persecuzione di coloro che non erano di destra. Ciò si intensificò con il colpo di stato militare del 1964, quando più di 6.000 soldati furono perseguitatitorturato o punito.
La raccolta parla di alcune di queste figure che resistettero alla posizione egemonica, come il brigadiere Rui Barbosa Moreira Lima, morto nel 2013, all’età di 94 anni.
Era un eroe di Seconda Guerra Mondiale e si oppose al dittatura militare. Secondo Kamensky era antinazifascista e democratico. “Sarebbe molto difficile espellere o uccidere una persona del genere. [Por causa da oposição ao regime]è andato in pensione anticipatamente.”
Lima è stata arrestata tre volte e rapita durante la dittatura. Inoltre, è stato il primo militare a rendere testimonianza alla CNV (Commissione Nazionale per la Verità), nel 2012, motivando studi sui partner perseguitati dal regime.
Secondo lo storico parlare di questo è importante per stimolare il dibattito su una memoria più plurale e sull’importanza di cambiare la formazione militare.
“Molte istituzioni organizzano la memoria nazionale, come l’istruzione. Essa, dentro e fuori le Forze Armate, rafforza la memoria nazionale attraverso ciò che viene celebrato, monumenti e materiali di studio”, dice Kamensky, sottolineando che, ancora oggi, questa educazione impartisce un prospettiva anticomunista per l’esercito.
La raccolta è disponibile per il download gratuito a questo indirizzo.