La Nazionale ancora una volta non ha avuto la massima forza e ha giocato solo una partita
Nel 1930, San Paolo e Rio de Janeiro erano in guerra (CBD contro APEA). Nel 1934, ancora una volta, i conflitti interni ostacolarono la partecipazione del Brasile. La professionalizzazione era arrivata in Brasile nel 1933. I club favorevoli allo sport professionistico sostenevano la FBF (Federazione Brasiliana di Calcio). Il problema è che CBD, affiliato a FIFA e responsabile di aver portato la squadra ai Mondiali, era ancora una fan del dilettantismo. Solo il Botafogo era al fianco dell’entità di Rio, e il club è stato la base della selezione, allenato da Luís Vinhaes. È interessante notare che il CBD, nonostante fosse contrario alla professionalizzazione, ha offerto molti soldi ai giocatori di San Paolo per andare a Coppa.
Per evitare molestie, le squadre hanno deciso di nascondere gli atleti nelle fattorie o negli allevamenti all’interno dello stato. Solo quattro nativi di San Paolo indossavano la maglia della nazionale nel 1934: Waldemar de Brito, Sylvio Hoffman, Armandinho e Luizinho. Il grande nome in Brasile era, senza dubbio, Leonida da Silvauno dei più grandi giocatori prima dell’“era Pelé”. Sarà il capocannoniere del Mondiale successivo, nel 1938, con sette gol. Il difensore Domingos da Guia era una delle assenze nel 1934. Apparteneva ancora al Nacional de Montevideo, che non lo rilasciò per la Coppa del Mondo (nello stesso anno, Domingos andrà al Vasco). La squadra ha impiegato undici giorni per arrivare in Italia a bordo della nave Conte Biancamano.
Nel 1934 e nel 1938 la FIFA abolì la divisione delle squadre in gironi e promosse le partite ad eliminazione diretta fin dalla prima fase. Risultato: la squadra brasiliana ha giocato una sola partita ed è stata subito eliminata.
BRASILE 1×3 SPAGNA – Genova – 27.05.34
Brasile: Pedrosa, Sylvio Hoffmann e Luiz Luz; Tinoco, Martim e Canalli; Luizinho, Waldemar de Brito, Armandinho, Leônidas da Silva e Patesko.
Spagna: Zamora, Ciriaco, Quincoces, Cillaurren, Murgueza, Marculeta, Lafuente, Irarogorri, Lángara, Lecue e Guillermo Gorostiza.
Arbitro: Alfred Birlem (Germania).
Obiettivi: Irarogorri (18 e 25) e Langara (29) nel primo tempo. Leonida (10) nella fase finale.
I brasiliani sono entrati in campo con maglie bianche e dettagli blu. Gli spagnoli indossavano le tradizionali magliette rosse e pantaloncini neri. Il clou degli avversari è stato il portiere Zamora, che ha parato un rigore a Waldemar de Brito. Iraragorri ha aperto le marcature al 18′ con un calcio di rigore. Ha segnato anche il secondo gol al 25′. Langara ha segnato il terzo gol al 29′ del primo tempo. Nella fase finale, Leônidas da Silva ha segnato al 10° minuto. Una mossa, però, ha attirato l’attenzione: il difensore Jacinto Quincoces ha parato un pallone calciato da Leônidas con il braccio, ma l’arbitro Alfred Bilen, dalla Germania, non ha concesso un rigore. La squadra ha perso 3-1 ed è stata eliminata dalla Coppa del Mondo. La classifica, al 14° posto su 16 partecipanti, è, fino ad oggi, la peggiore nella storia della Coppa del Mondo brasiliana.
*Questo testo non riflette necessariamente l’opinione di Jovem Pan.