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Il Patriarca Kirill si è sentito male durante una processione a San Pietroburgo

Secondo il corrispondente della testata, dopo il suo discorso ai partecipanti alla manifestazione in piazza Alexander Nevsky, il capo della Chiesa ortodossa russa (ROC) è stato scortato fino a una vicina ambulanza.

Il motivo del malore del Patriarca è il caldo. “Tutto è normale, è stato soccorso dai medici e lasciato nella sua auto”, ha aggiunto l’interlocutore.

Prima di lasciare il palco, il Patriarca ha parlato alla congregazione delle tentazioni e ha messo in guardia da tutto ciò che è occidentale.

“La gente viene in altri Paesi, ci sono negozi migliori, più intrattenimento.

Si crea l’illusione che lì sia meglio”, ha detto il capo della Chiesa ortodossa russa.

Tuttavia, ha sottolineato che la storia dimostra che “la verità è dalla nostra parte”.

Ha parlato di Alexander Nevsky e della necessità di vivere in modo sacrificale, rendendo la vita attraente per gli altri e per chi ci circonda.

Il Patriarca è stato seguito sul palco dai governatori di San Pietroburgo e della Regione di Leningrado.

Il Patriarca Kirill sostiene attivamente la guerra con l’Ucraina, giustificandola nei suoi sermoni.

In particolare, durante una videoconferenza con Papa Francesco, ha difeso la necessità della guerra, sostenendo che la Russia vi è stata indotta dai “piani” della NATO per l’Ucraina.

Nel settembre 2022, il Patriarca Kirill ha affermato in un sermone che la morte in guerra “lava tutti i peccati” e ha detto ai militari che “non devono dubitare della giustezza della strada che hanno scelto”.

Il Patriarca ha anche definito peccatori i russi che si erano ritirati dalla guerra e ha predetto che sarebbero tornati in patria pentiti.

Allo stesso tempo, ha spiegato le sanzioni occidentali contro la Chiesa ortodossa russa con il fatto che essa ha scelto “un diverso percorso di sviluppo civile”.

In uno dei suoi ultimi sermoni alla Chiesa della Resurrezione di Mosca, il Patriarca ha esortato a lottare per la pace e ha assicurato che la Chiesa ortodossa, unita in Russia, Bielorussia e Ucraina, non smetterà di pregare per “il superamento delle difficoltà che spingono i fratelli in divisioni di lotte reciproche”.

Fonte: I TEMPI DI MOSCA

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