Il pacchetto fiscale continua a pesare sulla performance dei mercati finanziari
Il pacchetto fiscale presentato dal ministro Fernando Haddad non è stato ancora pienamente accettato dagli operatori economici.
La frustrazione per le misure annunciate dal governo potrebbe anche accelerare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse nell’ultima riunione del Copom del 2024. La valutazione è che lo stress generato dal pacchetto ha influenzato le stime di inflazione, mettendo sotto pressione la Banca Centrale.
Questo lunedì (2), il futuro presidente del comune, Gabriel Galípolo, ha ribadito che il Selic potrà rimanere alto più a lungo, cercando di perseguire l’obiettivo di inflazione. Su questa decisione pesano fattori come un maggiore dinamismo dell’economia, accompagnato da consumi elevati e da una svalutazione del reale.
Galípolo ha anche affermato che la BC agisce sul tasso di cambio solo in caso di disfunzione e che l’istituzione non terrà il tasso di cambio “vicino al suo petto”.
“‘Hai 370 miliardi di R$ in riserve, perché non te li tieni stretti al petto?’ Chiunque sia nel mercato e stia guardando sa che non è così che funziona. E, in effetti, continueremo a realizzare azioni solo per motivi di disfunzionalità”, ha affermato il direttore della politica monetaria.
Il dollaro ha chiuso sopra i sei reais per il secondo giorno consecutivo. La valuta degli Stati Uniti si è attestata a sei reais e sei centesimi, con un aumento di oltre l’1%.
Sul mercato finanziario, l’Ibovespa ha chiuso la giornata in ribasso, riflettendo anche il sentimento negativo sui conti del governo. Hanno pesato anche le minacce di Donald Trump di imporre dazi al 100% ai paesi BRICS, chiedendo al blocco di non sostenere una valuta che sostituisca il dollaro.
Il ministro delle Finanze, Dario Durigan, valuta che la reazione negativa degli investitori rientra nell’annuncio congiunto dell’esenzione dall’imposta sul reddito e dei tagli alla spesa. Secondo lui il cambiamento della tabella IR dovrebbe durare solo per il prossimo anno.
Questa scadenza allevia in parte le preoccupazioni degli economisti, che restano concentrati sull’andamento dei conti pubblici per il prossimo biennio.
*con informazioni di João Nakamura, Vitória Queiroz e Reuters