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Il nuovo registro dei viaggiatori obbliga 104.000 aziende a registrarsi nei primi quattro giorni di dicembre | Economia



La battaglia per la vicenda tra alberghi e agenzie di viaggio contro il Viminale per la nuova anagrafe dei viaggiatori, entrata in vigore lunedì scorso, continua e promette nuovi episodi. Se nei giorni precedenti alla sua attuazione fossero stati gli imprenditori a intensificare le loro denunce, avvertendo che il cambiamento li avrebbe costretti a fornire fino a 42 informazioni diverse e che se non lo avessero fatto sarebbero stati esposti a sanzioni che andavano da 601 a 30.000 euro, a seconda della gravità della colpa, in date successive all’entrata in vigore della norma, è l’Interno che cerca di controllare la narrazione assicurando che, con i dati raccolti nei primi quattro giorni di dicembre (uno con con il precedente schema giuridico e tre con il nuovo), vengono richiesti solo otto dati identificativi del cliente (nome, primo cognome, secondo cognome, DNI, numero di supporto del documento, tipo di documento, telefono fisso, cellulare o email e rapporto di parentela se il minore è in viaggio) e cinque sulla transazione economica (numero di riferimento del contratto, data del contratto, data e ora di ingresso, data e ora di partenza e identificazione del mezzo di pagamento)

In quel periodo, secondo il bilancio a cui Cinco Días ha avuto accesso, sono state registrate 104.005 aziende, di cui 98.789 appartengono al settore ricettivo (94,5% del totale), 3.412 alle agenzie di viaggio (3,3%), 1.482 al noleggio di veicoli (1,4%) e 322 alle piattaforme digitali (0,3%). Nel caso delle strutture ricettive, il dato dei primi quattro giorni di dicembre (quasi 99.000 unità) supera ampiamente il dato cumulato registrato fino a prima dell’entrata in vigore della nuova normativa (61.000 imprese su base volontaria). Dal 1° al 4 dicembre sono stati iscritti nel suddetto registro solo 6.252 alberghi (il 6,3% della quota ricettiva totale). Molto prominenti e superando gli alberghi sono gli appartamenti, con 36.886 nuove iscrizioni (il 35,2% del totale), seguiti dalle case ad uso turistico, con 22.277 (21,3%). Sotto gli alberghi, seppure a breve distanza, ci sono le case rurali, con 5.836 iscrizioni.

Di fronte alle critiche provenienti dal settore turistico, l’Interno ha dato priorità all’entrata in vigore del nuovo registro per gli importanti risultati ottenuti in termini di sicurezza dei cittadini nei due anni in cui la piattaforma è in vigore affinché i proprietari di strutture ricettive , le agenzie di viaggio e le piattaforme di marketing di viaggio condividono i dati volontariamente. “Durante questo periodo sono state identificate 61.540 strutture alberghiere, 1.094 agenzie di viaggio, 222 piattaforme digitali e 1.720 società di noleggio di autoveicoli, mentre sono stati registrati 4,7 milioni di dati di utenti. Tutti questi dati si sono tradotti in operazioni di polizia che hanno consentito l’identificazione di 18.584 persone apparse nei database o nel sistema informativo Schengen per attivare mandati di perquisizione e arresto”.

D’altro canto, alberghi e agenzie di viaggio stanno portando a termine la loro offensiva legale per cercare di impedire la registrazione dei viaggiatori. In anticipo, nei prossimi giorni avranno l’opportunità di comparire davanti ai media per presentare i loro bilanci di fine anno, in cui mostreranno conti sani, superiori ai livelli pre-pandemia sia in fatturazione che in profitti, e in cui annunceranno i prossimi passi nella battaglia con il Ministero dell’Interno sulla registrazione dei viaggiatori. La Confederazione spagnola delle agenzie di viaggio (CEAV) lo farà venerdì 13 dicembre e la Confederazione spagnola degli alberghi e delle strutture ricettive turistiche ha riservato il 16 dicembre.

Le principali linee di difesa che stanno lavorando con i loro consulenti legali si concentrano sul fatto che i dati personali richiesti violano alcune norme comunitarie sulla protezione dei dati e sulla privacy, tra cui quelle incluse nei metodi di pagamento, o che il rapporto in cui l’Agenzia spagnola per la protezione dei dati garantisce che la registrazione dei viaggiatori non viola alcuna normativa è anteriore al decreto con cui è stata stabilita la nuova normativa, quindi è priva di validità giuridica.



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Luca

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