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Il nuovo rapporto sul Codice elettorale prevede che il 20% dei seggi nella legislatura siano destinati alle donne


La nuova versione del codice elettorale in esame oggi al Senato prevede che il 20% dei posti vacanti nella legislatura siano destinati a candidate donne. Il progetto dovrebbe essere analizzato all’inizio del 2025.

Responsabile di includere la modifica nel codice attraverso un sub-emendamento, il relatore della proposta, il senatore Marcelo Castro (MDB-PI), afferma che il documento è pronto per essere votato.

Castro prevede l’istituzione di una riserva del 20% di posti vacanti in tutte le camere legislative del paese, come il Congresso Nazionale, le camere municipali e le assemblee legislative.

La proposta, lunga attualmente 205 pagine, è in lavorazione da più di tre anni presso la Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) del Senato.

Nel rapporto Castro sostiene che “la riserva dei seggi nelle camere legislative occupate dal sistema proporzionale è l’unica soluzione in grado di consentire effettivamente l’espansione della partecipazione femminile in politica”.

“Pertanto, per raggiungere l’uguaglianza materiale tra uomini e donne, è necessario che questo principio costituzionale prevalga sul principio della sovranità popolare”, si legge nel documento.

Secondo il relatore, su 5.570 comuni brasiliani, circa 1.000 città non hanno eletto una sola donna nei consigli comunali nelle elezioni del 2020. Sempre secondo Castro, 17 unità federative hanno eletto meno del 20% dei deputati federali nel 2022.

Il subemendamento propone che, se la distribuzione dei seggi utilizzando il metodo della media più alta non dà come risultato l’elezione di almeno il 20% di donne, l’ultimo seggio occupato da un uomo sarà assegnato al candidato con il maggior numero di voti dello stesso festa. Ciò accade se il candidato ha ricevuto almeno il 10% del quoziente elettorale.

“Noi affermiamo che ogni consiglio comunale, ogni assemblea legislativa e il Congresso nazionale dovranno avere almeno il 20% dei seggi riservati alle donne. Se si afferma che ogni stato deve mandare almeno il 20% di donne al Congresso, lo stato che ha il 30%, 40% o 50% di donne elette non diminuirà. Quindi, in media generale, credo che avremmo, ad esempio, una partecipazione femminile effettiva tra il 25% e il 30% nella Camera federale”, ha affermato.

La legislazione elettorale attualmente prevede che i partiti abbiano almeno il 30% e un massimo del 70% dei candidati di ciascun sesso, ma non ci sono posti vacanti riservati agli eletti.

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*Con informazioni fornite da Agência Senado



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Luca

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