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Il ministro della Giustizia crea un comitato nazionale per monitorare l’uso della forza nelle azioni di polizia


L’ordinanza impone alle istituzioni di pubblica sicurezza di incaricare gli organi degli affari interni di indagare sulla responsabilità degli agenti

Il Ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, Ricardo Lewandowskiha annunciato attraverso un’ordinanza la creazione del Comitato nazionale per il monitoraggio dell’uso della forza. Questa iniziativa regola un decreto che stabilisce che l’uso della forza e delle armi da fuoco debba essere considerato solo come ultima risorsa. Inoltre, l’ordinanza impone alle istituzioni di pubblica sicurezza di incaricare gli organi degli affari interni di indagare sulle responsabilità degli agenti coinvolti. “Gli organi di pubblica sicurezza manterranno organi interni, dotati di autonomia nell’esercizio dei loro poteri, e avranno il compito di determinare la responsabilità funzionale delle professionalità che li compongono, attraverso procedimenti disciplinari amministrativi”, si legge nel testo dell’ordinanza.

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Il ministro ha emanato tre ordinanze: una che orienta gli approcci della polizia, un’altra che istituisce il comitato e una terza che crea il Centro strategico per la lotta alla criminalità organizzata. Il decreto stabilisce che ogni situazione che comporti morte o lesioni personali debba essere denunciata alla Procura della Repubblica, rafforzando l’esigenza di responsabilità nell’azione di polizia. Lewandowski ha sottolineato che i nuovi standard mirano a fornire sicurezza ai professionisti della pubblica sicurezza, sottolineando che l’intenzione non è quella di essere contro gli agenti di polizia, ma di sostenerli.

“Oggi abbiamo firmato proprio questa ordinanza che disciplina l’uso della forza, che è stata ampiamente discussa con tutti i membri del sistema di pubblica sicurezza brasiliano, basata su standard internazionali, che garantirà sicurezza ai professionisti che lavorano in questo settore. Per non pensare che sia qualcosa contro la polizia, è qualcosa a favore. È sicurezza per i professionisti nelle diverse situazioni in cui si trovano”, ha affermato il ministro.

Le agenzie di sicurezza sono tenute a tenere registri dettagliati degli incidenti, compresi i dati sulle vittime e le circostanze in cui è stata utilizzata la forza. La misura ha suscitato reazioni avverse da parte dei governatori dell’opposizione, i quali sostengono che il regolamento potrebbe interferire con le politiche di sicurezza dello Stato e favorire le organizzazioni criminali. D’altro canto, i rappresentanti degli enti di pubblica sicurezza affermano che le linee guida sono conformi agli standard internazionali, cercando un approccio più responsabile.

L’ordinanza specifica inoltre che l’uso delle armi da fuoco non deve essere utilizzato contro individui disarmati in fuga. Inoltre, l’uso delle manette deve essere giustificato per iscritto, garantendo che le azioni degli agenti siano documentate. Gli organismi di sicurezza hanno l’obbligo di garantire la trasparenza e l’accesso del pubblico alle informazioni sull’uso della forza, oltre a fornire canali per le denunce.

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias





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