Il ministro della Difesa sudcoreano si dimette dopo il tentativo di legge marziale
Kim Yong-hyun si è scusato con la gente; membro chiave del governo, il ministro ha presentato le sue dimissioni al presidente Yoon Suk-yeol, che aveva giustificato la misura come un modo per proteggere il Paese
Il ministro della Difesa della Corea del Sud, Kim Yong-hyunha annunciato le sue dimissioni nel mezzo di una crisi politica generata dal tentativo del governo di attuare la legge marziale. Questa misura, che mirava ad affrontare presunte minacce al Paese, ha generato polemiche e ha portato l’opposizione a richiedere un’indagine, accusando Kim di tradimento, un crimine che potrebbe comportare la pena di morte o l’ergastolo. Nella sua dichiarazione, Kim si è assunto la responsabilità della confusione generata e si è scusato con la popolazione sudcoreana. Era uno dei principali sostenitori della proposta di legge marziale, che avrebbe dato al governo il potere di chiudere il Congresso, controllare i media e vietare le riunioni pubbliche.
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Il presidente Yoon Suk-yeol aveva giustificato la misura come un modo per proteggere il Paese dalle “forze comuniste” legate alla Corea del Nord, ma non ha fornito dettagli sulle minacce. La reazione dell’opposizione è stata rapida e energica. Dopo la dichiarazione della legge marziale, il leader dell’opposizione ha organizzato proteste e 190 parlamentari si sono riuniti per votare contro la legalità del provvedimento.
Queste pressioni hanno portato Yoon a revocare il decreto, dimostrando la fragilità della situazione politica. Inoltre, l’opposizione non si è limitata a contestare la legge marziale, ma ha anche presentato una mozione di impeachment contro il presidente Yoon. La situazione di Kim Yong-hyun è diventata ancora più complicata, con l’opposizione che cerca di avviare un caso simile contro di lui, evidenziando la crescente tensione sulla scena politica sudcoreana.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias