Il Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dell’Università e del Lavoro della Generalitat Valenciana assicura ora che raccoglierà in una circolare indirizzata al personale docente non universitario il contenuto della sentenza della Corte Costituzionale che dichiara incostituzionale la norma che impediva il cumulo della maternità foglie . In questo modo, “a tutela di una superiore tutela dei minori nelle famiglie monoparentali” potranno accedere a un prolungamento di 10 settimane del congedo di maternità. La modifica avverrà “nelle prossime settimane, al più presto possibile”, secondo fonti del dipartimento guidato da José Antonio Rovira, del PP.
La decisione del dipartimento è stata presa dopo che l’Associazione delle madri single per scelta (AMSPE) ha presentato martedì scorso una denuncia pubblica contro il dipartimento per aver negato “alle famiglie monoparentali la proroga del congedo di maternità riconosciuta dalla Corte Costituzionale” nella sua sentenza dello scorso novembre. L’ente ha accusato il Ministero di aver impedito a diversi dipendenti pubblici e insegnanti ad interim provenienti da famiglie monoparentali di beneficiare della suddetta proroga, come sta accadendo in altre comunità autonome, non rilasciando all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INSS) il certificato necessario per poterlo usufruire. essere concesso il permesso.
Education spiega a questo quotidiano che “il contenuto di tale sentenza non è stato recepito nella normativa fondamentale applicabile ai dipendenti pubblici”. “Fatto salvo quanto sopra”, aggiunge il dicastero, “finché il legislatore statale non si pronuncia in materia, e nell’interesse della superiore tutela dei minori nelle famiglie monoparentali, il Dipartimento dell’Istruzione, della Cultura, dell’Università e del Lavoro raccoglierà il contenuto di tale provvedimento nella nuova Circolare della Direzione generale del personale docente, che approva il manuale/istruzioni per autorizzazioni e licenze per il personale docente non universitario delle sedi pubbliche dipendenti dal Ministero competente in materia. materia di Istruzione, aggiungendo il seguente comma “…deve essere interpretato nel senso di aggiungere al congedo di nascita per la madre biologica (sedici settimane), quello previsto per il genitore diverso dalla madre biologica (dieci settimane, escludendo i primi sei)”.
Mònica Jorrín, delegata dell’Associazione delle Madri Single per Scelta (AMSPE) della Comunità Valenciana, che riunisce circa 300 membri (su oltre 3.000 in tutta la Spagna), è soddisfatta della risoluzione: “Valutiamo molto positivamente che il Il Ministero si è accorto che anche l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che negava i permessi, si è mobilitato e ha preparato un documento politica interna in cui il permesso era già concesso alle madri con bambini fino a un anno di età. È positivo, sì, ma non ci fermeremo qui e continueremo a lottare per le nostre richieste in modo da avere pari diritti rispetto al resto delle famiglie”. L’associazione non sa se la proroga del suddetto permesso sia stata negata ai dipendenti pubblici o ai funzionari ad interim di altri ministeri della Generalitat, presieduta da Carlos Mazón.
Il Ministero dell’Istruzione, nella motivazione della propria posizione, ripercorre l’iter giudiziario dell’autorizzazione: “Sentenza 140/2024, del 6 novembre 2024, della Corte Costituzionale, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello Stato numero 294, del 6 dicembre 2024 , ha stabilito con la sentenza di dichiarare incostituzionali gli artt. 48.4 del Regio Decreto Legislativo 2/2015, del 23 ottobre, che approva il testo consolidato della Legge sullo Statuto dei Lavoratori e 177 del Regio Decreto Legislativo 8/2015, del 30 ottobre, che approva il testo consolidato della Legge Generale sulla Previdenza Sociale , con l’ambito indicato nella settima base giuridica, nel senso di integrare l’autorizzazione dell’ primo comma per la madre biologica (sedici settimane), quello previsto nel secondo per un genitore diverso (dieci settimane, escluse le prime sei).”
E aggiunge che “dette norme non sono direttamente applicabili ai dipendenti pubblici, compreso il personale docente, dato che la loro norma fondamentale è il regio decreto legislativo 5/2015, del 30 ottobre, che approva il testo unico della legge dello Statuto fondamentale il Pubblico Impiegato”. Tuttavia, alla fine si conclude che viene imposta una “protezione superiore del minore”.