Il Mali ha accusato l’Ucraina di violare la sovranità del Mali e di sostenere il terrorismo internazionale.
Il Mali ha interrotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina, ha annunciato domenica il portavoce del governo maliano Abdoulaye Maiga. Il Mali ha accusato Andriy Yusov, portavoce del servizio di intelligence militare ucraino (HUR), di aver ammesso il ruolo di Kiev nella pesante sconfitta subita dalle truppe maliane a luglio nella lotta contro separatisti e jihadisti. Ne dà notizia TASR, secondo quanto riportato dall’AFP.
Il Mali interromperà le relazioni “con effetto immediato”, ha dichiarato Maiga. Ha aggiunto che il governo è rimasto scioccato nell’apprendere le osservazioni di Jusov, che avrebbe “riconosciuto il coinvolgimento dell’Ucraina in un attacco vile, infido e barbaro da parte di gruppi terroristici armati”, in cui sono stati uccisi soldati maliani. Le azioni dell’Ucraina hanno violato la sovranità del Mali e costituiscono un’inaccettabile interferenza straniera e un sostegno al terrorismo internazionale, ha dichiarato un portavoce del governo maliano in un comunicato.
Tra le vittime della sconfitta di fine luglio nel nord del Paese vi erano mercenari del gruppo russo Vagner.
La scorsa settimana, Yusov ha dichiarato alla televisione ucraina che i ribelli avevano “ottenuto i dati necessari che hanno permesso loro di condurre un’operazione contro i criminali di guerra russi”, come riporta l’AFP. Tuttavia, secondo la Reuters, un portavoce ucraino non ha confermato il coinvolgimento di Kiev nei combattimenti.
I separatisti guidati dai Tuareg hanno dichiarato giovedì di aver ucciso 84 mercenari del gruppo di Vagner e 47 soldati maliani nei combattimenti di luglio nel villaggio di confine di Tinzaouaten.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha telefonato giovedì al suo omologo maliano e ha ribadito il suo sostegno al Paese africano.
Il Paese dell’Africa occidentale, che da oltre un decennio combatte contro ribelli jihadisti e separatisti, ha chiesto a Wagner sostegno dopo i colpi di Stato militari del 2020 e del 2021 e ha voltato le spalle ai tradizionali alleati occidentali.