Il Libano registra già 9 morti e 200 persone in condizioni critiche dopo le esplosioni: colpa di Israele!

Almeno nove persone sono state uccise e circa 2.800 altre sono rimaste ferite nelle esplosioni di martedì di dispositivi di comunicazione portatili, noti come cercapersone, in Libano, Il ministero della Sanità libanese ha reso noto che l’ambasciatore iraniano in Libano è stato ferito. L’ambasciatore iraniano in Libano è tra i feriti, secondo quanto riferito dalle agenzie iraniane, TASR.

Il governo libanese ha condannato le esplosioni dei cercapersone come “aggressione israeliana”. Il ministro dell’Informazione Ziyad Makari ha dichiarato. Anche il movimento militante Hezbollah ha attribuito la “piena responsabilità” a Israele e lo ha minacciato di una “giusta punizione” dopo aver esaminato tutte le “informazioni disponibili sull’attacco”. Israele non ha ancora commentato la situazione in Libano.

Il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha descritto gli sviluppi in Libano come estremamente preoccupanti, soprattutto alla luce della situazione “estremamente volatile” in Medio Oriente. Ha sottolineato che le Nazioni Unite condannano qualsiasi vittima civile.

Dei 2.800 feriti, oltre 200 sono in condizioni critiche, ha dichiarato il Ministero della Salute, esortando tutti gli ospedali a stare in allerta e a ricoverare i pazienti in gravi condizioni. La maggior parte delle persone ha riportato ferite alle mani, mentre alcune sono state ferite anche al volto, all’addome e agli occhi.

Secondo i media, l’ambasciatore iraniano Mujtaba Amani ha riportato ferite superficiali ed è attualmente sotto osservazione in ospedale.

Tra le vittime delle esplosioni, secondo Hezbollah, ci sono i suoi membri e il figlio di un legislatore che rappresenta il movimento sciita nel Parlamento libanese. Secondo le fonti, sono rimasti feriti anche alti funzionari di Hezbollah e membri di unità d’élite che operano all’interno del movimento.

Le esplosioni di cercapersone, apparentemente coordinate, hanno avuto luogo nel sud del Libano e nei sobborghi meridionali della capitale Beirut, che sono roccaforti di Hezbollah. Notizie simili sono state riportate dai media iraniani dalla vicina Siria, dove sono state uccise sette persone.

Un funzionario di Hezbollah senza nome, citato dalla Reuters, ha dichiarato che la detonazione degli ordigni è la “più grande violazione della sicurezza” che il movimento ha subito durante il conflitto transfrontaliero con Israele, durato quasi un anno.

Il leader del movimento libanese, Hassan Nasrallah, ha precedentemente ha avvertito i suoi membri di non portare con sé i telefoni cellulari perché Israele potrebbe usarli per tracciare i loro movimenti e compiere attacchi mirati. Nel caso dei cercapersone esplosi, si trattava dei modelli più recenti che Hezbollah ha iniziato a usare negli ultimi mesi, hanno detto fonti di sicurezza senza nome.