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Il Libano elegge il comandante in capo dell’esercito come nuovo presidente del Paese


Cristiano maronita, Joseph Aoun è diventato il candidato consensuale dopo aver guidato l’esercito, in un paese che vive un conflitto devastante tra il movimento terroristico Hezbollah e Israele

PARLAMENTO DEL LIBANO/AFPIl presidente libanese Joseph Aoun parla dopo la sua elezione a Beirut, il 9 gennaio 2025.
Il nuovo presidente del Libano Joseph Aoun durante un discorso a Beirut questo giovedì (9)

Giuseppe Aouncomandante in capo dell’esercito di Libanoè stato eletto Presidente della Repubblica in una votazione in Parlamento questo giovedì (9), ponendo fine a più di due anni di vacanza in carica. Il generale, che venerdì compirà 61 anni (10) e non ha alcuna esperienza precedente come politico, è stato eletto al secondo turno di votazioni alla Camera, in cui ha ricevuto il sostegno di 99 dei 128 deputati che hanno votato. Aoun succede al presidente Michel Aoun, al quale non è imparentato.

La prima votazione, ore prima, non aveva avuto successo, ma poi il generale ha incontrato i rappresentanti dei movimenti terroristici Hezbollah e Amal, e la situazione si è sbloccata. “Oggi inizia una nuova era nella storia del Libano”, ha dichiarato Aoun dopo aver prestato giuramento in Parlamento, tra gli applausi dei parlamentari.

Cristiano maronita, Joseph Aoun è diventato il candidato consensuale dopo aver guidato l’esercito, una delle istituzioni più rispettate del Paese, minato da anni da una profonda crisi politica e, più recentemente, dal devastante conflitto tra il movimento terroristico Hezbollah e Israele, che ha ha raggiunto il picco tra settembre e novembre. Giovedì scorso (9), si è impegnato a rispettare l’accordo di tregua con Israele e ha garantito che d’ora in poi lo Stato avrà “il monopolio sulle armi”.

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Ripercussione internazionale

Diversi paesi hanno accolto favorevolmente queste elezioni. Il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che Aoun è il “leader adatto” per il Libano, mentre il suo omologo francese, Emmanuel Macron, ritiene che le elezioni “aprono la strada alle riforme”. Il segretario generale dell’ONU António Guterres si è congratulato con il nuovo presidente e ha chiesto la “rapida formazione di un nuovo governo”. La Spagna ha valutato che l’elezione di Aoun apre “nuove prospettive per la stabilità e la prosperità del Paese”, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha descritto il momento come “un’occasione di speranza”.

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha detto che spera che il nuovo presidente porti “stabilità” al paese vicino. L’Iran, a sua volta, ha considerato queste elezioni “un successo per tutto il Libano”, “il risultato di un accordo e di un consenso tra la maggioranza dei gruppi e partiti libanesi”.

Ruolo fondamentale dell’Esercito

Analisti stimano che la candidatura di Joseph Aoun, sostenuto da potenze come Stati Uniti e Arabia Saudita, sia stata guidata dal ruolo fondamentale dell’esercito nell’attuazione del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, entrato in vigore il 27 novembre. L’accordo di cessate il fuoco prevede il dispiegamento dell’esercito libanese nel sud del Paese mentre l’esercito israeliano si ritira dalle aree occupate durante il conflitto.

Hezbollah deve ritirare i suoi uomini a nord del fiume Litani, che delimita il Libano meridionale, e smantellare le sue infrastrutture militari in questa parte del Paese, che è stata per decenni la sua roccaforte. Hezbollah, uno dei principali attori politici in Libano dagli anni ’80, è stato significativamente indebolito da due mesi di guerra aperta con Israele, che a settembre ha ucciso il suo leader storico Hassan Nasrallah in un bombardamento a Beirut.

Il gruppo terroristico libanese è stato indebolito anche dalla caduta del presidente siriano Bashar al Assad all’inizio di dicembre. Il Libano ha un sistema presidenziale, ma i poteri del capo dello Stato sono stati notevolmente ridotti dall’accordo di Taef, che ha posto fine alla guerra civile del 1975-1990. Lo stesso accordo ha rafforzato i poteri del consiglio dei ministri, guidato da un musulmano sunnita.

Il nuovo presidente assumerà anche il compito di nominare un nuovo primo ministro, che dovrà conquistare la fiducia della comunità internazionale e attuare riforme urgenti per rilanciare l’economia e ricostruire il sud del Paese.

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e delle informazioni dell’AFP

Pubblicato da Carol Santos





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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.