Il Ministero del Lavoro spera che il Ministero dell’Economia accetti di elaborare urgentemente la riduzione dell’orario di lavoro, al fine di abbreviare i termini e che venga applicata entro la fine dell’anno. La decisione se il trattamento sia ordinario o urgente spetta al dipartimento guidato da Carlos Cuerpo, richiesta su cui Díaz ha insistito nella riunione tenutasi lunedì. Il dicastero del secondo vicepresidente si aspetta che l’Economia risponda “nelle prossime ore”, affinché la norma arrivi al Consiglio dei ministri, se possibile, entro due settimane. L’Economia al momento non si pronuncia su questa scadenza fissata dal Labour.
Il Ministero del Lavoro ritiene quasi impossibile che la riduzione dell’orario di lavoro venga applicata nel 2025 se la misura non viene elaborata urgentemente il prima possibile. Lo spiega il dipartimento presieduto da Yolanda Díaz, spiegando perché insiste così tanto affinché il provvedimento entri ora nel Consiglio dei Ministri e lo faccia con tale urgenza. Fonti del dipartimento criticano il fatto che la Commissione delegata del governo per gli affari economici (CDGAE), che controlla l’Economia, impedisca l’inclusione di questo tema nelle riunioni di gabinetto più vicine e che, accettandolo, lo faccia su base ordinaria, il che allunga i tempi di lavorazione.
Nel ministero Díaz si calcola che con i mezzi ordinari il processo parlamentare non inizierà prima delle vacanze estive. Pertanto, secondo le stime del Labour, i tempi sarebbero troppo ristretti perché il percorso legislativo possa essere completato nel 2025, il che vanificherebbe la promessa che la riduzione dell’orario di lavoro si applicherà a tutti i dipendenti a partire dal 31 dicembre 2025. E dobbiamo prendere conto che PSOE e Sumar non hanno già rispettato la fase intermedia, che proponeva una riduzione a 38,5 ore nel 2024.
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