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Il Kazakistan vuole costruire la sua prima centrale nucleare. Il piano è stato sostenuto dagli elettori in un referendum

Il progetto del Kazakistan di costruire la sua prima centrale nucleare ha ottenuto il sostegno del 71,12% degli elettori in un referendum tenutosi domenica. La Reuters riporta che la Commissione elettorale centrale lo ha dichiarato lunedì, come riporta TASR.

Il Kazakistan possiede ricchi giacimenti di petrolio e metalli preziosi ed è anche il più grande produttore di uranio al mondo. Il Kazakistan intende utilizzare l’elettricità generata dalla sua centrale nucleare per compensare la cronica carenza di energia, in particolare nel sud del Paese, dove vive la metà dei suoi circa 20 milioni di abitanti.

Il presidente kazako Kasym-Zomart Tokayev, eletto nel 2019, ha dichiarato che la centrale nucleare sarà “il più grande progetto nella storia del Kazakistan indipendente”.

Diversi Paesi sono interessati al progetto

Il nuovo impianto sarà costruito vicino al villaggio semi-abbandonato di Ulken, nelle steppe kazake, sulle rive del lago Balkhash, il secondo lago più grande dell’Asia centrale.

Cina, Francia, Russia e Corea del Sud sono interessate al progetto. Domenica Tokayev ha dichiarato di preferire “un consorzio internazionale composto da aziende globali dotate di tecnologie all’avanguardia”.

Il sito web di notizie France 24 ha osservato prima del referendum che si prevedeva l’approvazione della costruzione della centrale nucleare, nonostante il risentimento persistente della popolazione kazaka per la massiccia esposizione alle radiazioni dovuta agli esperimenti nucleari condotti in Kazakistan durante l’era sovietica. Tra il 1949 e il 1989, infatti, l’Unione Sovietica ha condotto in Kazakistan circa 450 test nucleari, esponendo alle radiazioni 1,5 milioni di persone.

Decine di persone arrestate

Gli oppositori della costruzione, che temono un disastro ambientale in caso di incidente nell’impianto, sono stati praticamente messi a tacere durante la campagna referendaria: decine di persone sono state arrestate nelle settimane precedenti il referendum, secondo i media privati locali.

Il 63,87% degli aventi diritto al voto ha partecipato al referendum. Nel tentativo di aumentare l’affluenza, le autorità hanno permesso ai kazaki di votare anche se non erano registrati nelle liste elettorali. Nelle principali città, gli autobus erano gratuiti il giorno del voto.

Sebbene la pressione sulla società civile sia diminuita sotto Tokayev, le tendenze autoritarie sono ancora evidenti nel Paese. Tokayev, tuttavia, ha descritto il referendum come un’ulteriore prova degli “enormi cambiamenti avvenuti in Kazakistan negli ultimi cinque anni” e come “una nuova chiara manifestazione del concetto di uno Stato che ascolta i suoi cittadini”.

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Luca

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