Protesta a Barcellona contro l’eccessivo turismo Foto: Europa Press/ABACA / Abaca Press / Profimedia
Il ministero del Turismo spagnolo ha condannato giovedì le azioni di un piccolo gruppo di manifestanti che hanno usato pistole ad acqua per innaffiare i visitatori che soggiornavano a Barcellona lo scorso fine settimana. Il governo spagnolo ritiene che tali atti non siano rappresentativi della “cultura dell’ospitalità” della Spagna.
Gli attivisti, scontenti degli effetti del turismo di massa a Barcellona, hanno scandito slogan come “Turisti, andate a casa!”. Alcuni hanno circondato i ristoranti e un piccolo gruppo di manifestanti, secondo le stime della Reuters meno di 12 persone, ha spruzzato con pistole ad acqua persone che ritenevano turisti stranieri.
Jordi Hereu, ministro del turismo spagnolo ed ex sindaco di Barcellona, ha dichiarato giovedì ai giornalisti che le azioni dei manifestanti erano riprovevoli, ma che l’incidente era stato esagerato dai media internazionali.
Gli attivisti anti-turismo hanno iniziato a organizzare sempre più proteste a Barcellona e in altre popolari destinazioni spagnole come Maiorca e Malaga, accusando i visitatori di far lievitare i prezzi degli affitti e di rendere inaccessibili ai locali le zone centrali di queste città.
Giovedì, Hereu ha dichiarato che il settore turistico ha bisogno di una maggiore regolamentazione per renderlo più diversificato e sostenibile. Tra le possibili misure, il ministro ha citato la ridistribuzione dei profitti del settore turistico e il miglioramento della qualità dei posti di lavoro offerti, nonché la limitazione o addirittura l’eliminazione della possibilità di affitti a breve termine su piattaforme come Airbnb o Booking.
Secondo il ministro, un’altra misura potrebbe essere quella di limitare il numero di camere che gli hotel affittano per ridurre il sovraffollamento nelle città più popolari per i visitatori. Ma ha sottolineato che la maggior parte di queste misure spetta alle autorità locali e regionali e non può essere risolta dall’azione del governo di Madrid.
Quali misure chiedono i manifestanti anti-turismo a Barcellona?
L’associazione di Barcellona che ha organizzato la protesta del fine settimana chiede nel suo manifesto un aumento delle tasse turistiche, una riduzione del numero di navi da crociera che possono attraccare in città e l’imposizione di un tetto al numero di case che possono essere affittate a breve termine.
Il mese scorso il sindaco di Barcellona ha annunciato che la città sarà chiusa ai turisti entro il 2028, una misura considerata insolitamente drastica anche se le autorità cercano di contenere l’aumento dei costi degli alloggi e di rendere la città vivibile per i residenti.
Barcellona, una città di 1,7 milioni di abitanti, è stata visitata da 26 milioni di turisti lo scorso anno.
Il Ministero del Turismo spagnolo stima che quest’anno il numero di visitatori stranieri che arriveranno in Spagna tra luglio e settembre aumenterà del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La Spagna, che si affaccia sul Mediterraneo, ha registrato un boom turistico dopo la pandemia di COVID-19, quando le persone sono state costrette a rimanere a casa e a cancellare i piani di vacanza.