Il Governo rinnoverà e renderà più flessibili i permessi di soggiorno e di lavoro degli immigrati colpiti da dana | Spagna
Il Governo sta preparando misure per rendere le procedure più flessibili ed estendere i permessi di soggiorno e di lavoro degli immigrati colpiti da dana. L’ordinanza è nelle mani del Ministero della Migrazione e, secondo il progetto a cui ha avuto accesso EL PAÍS, si sta lavorando su diverse ipotesi che andranno a beneficio di centinaia di stranieri che avevano il domicilio o il lavoro in uno dei quasi 80 comuni devastati dalla tempesta tra il 28 ottobre e il 4 novembre 2024, la maggior parte nella Comunità Valenciana. La misura avrà un impatto più limitato di quanto inizialmente previsto perché andrà a beneficio solo degli stranieri in situazione regolare o in attesa del rilascio di un’autorizzazione. Il testo, in un primo momento, era più ambizioso e apriva la strada per regolarizzare in modo straordinario gli immigrati privi di documenti. Fonti ministeriali sostengono che, anche se non è esclusa, nelle presenti istruzioni non sarà prevista una regolarizzazione straordinaria.
L’obiettivo del Ministero è che gli immigrati non siano costretti a un’irregolarità improvvisa perché non possono rinnovare il permesso o perché, trascorso il periodo temporaneo, non possiedono più i requisiti per ottenerlo. La catastrofe ha sconvolto la normalità di migliaia di persone e, nel caso degli stranieri, il rinnovo dei permessi è diventato subordinato, ad esempio, al mantenimento dell’occupazione in aziende che non sono più in grado di offrirla o al mantenimento dell’iscrizione all’albo badanti di alcuni dei tanti anziani morti durante la tempesta.
Le proroghe automatiche dei permessi di soggiorno e di lavoro sono già state attuate in altre più recenti occasioni eccezionali. Adesso, come già accaduto durante la pandemia, il Governo ha confermato che gli stranieri hanno molte difficoltà a presentare le domande di rinnovo, cosa che va a discapito degli immigrati, ma anche degli imprenditori. Così lo descrive il testo che dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri in una data non ancora precisata: “Sta generando una grande insicurezza giuridica sia per gli stranieri colpiti, sia per i datori di lavoro e il resto della popolazione operatori sociali ed economici”.
Secondo la proposta al lavoro, i permessi che scadono tra il 30 luglio 2024 e il 1° aprile 2025 saranno automaticamente prorogati. In linea di principio, fino al 31 dicembre 2025. L’idea è quella di estendere anche la validità delle carte d’identità dei familiari. dell’Unione Europea, soggiorni di lungo periodo e ivi compresi i permessi di soggiorno per studio, mobilità studentesca, volontariato o tirocini non lavorativi. Il trattamento avrà natura preferenziale e gratuita e verrà negato solo per motivi di ordine pubblico, sicurezza o sanità pubblica.
Verranno presi in considerazione anche i casi di stranieri che hanno già ottenuto l’autorizzazione, ma che dipendevano dall’iscrizione alla Previdenza Sociale per la sua entrata in vigore. Poiché dopo la tempesta è stato dimostrato che molti contratti previsti non sono più realizzabili, questa concessione verrà resa più flessibile. Secondo il testo al lavoro due settimane fa, la formula sarà quella di consentire agli stranieri di richiedere il nulla osta semplicemente registrandosi come persone in cerca di lavoro, senza dover dimostrare la formalizzazione di un rapporto di lavoro. Saranno risolte favorevolmente anche le pratiche degli immigrati che hanno chiesto le prime autorizzazioni o proroghe prima della tempesta e che, a seguito della catastrofe, non possiedono più alcuni dei requisiti richiesti.
Le istruzioni rispondono alle richieste dei datori di lavoro che hanno visto come i loro dipendenti non possono continuare a lavorare senza la documentazione in ordine. Ma anche dalla società civile, soprattutto dal movimento Regolarizzazione adessoche da mesi si batte al Congresso per approvare una regolarizzazione straordinaria di centinaia di migliaia di stranieri che vivono in Spagna e non è chiaro se ci riuscirà.
Regolarizzazione straordinaria
Ma tra le richieste dei gruppi migranti si è insistito su un gesto più ambizioso, la regolarizzazione delle persone colpite dalla catastrofe. “Le persone in situazione irregolare a Valencia continuano a vivere in condizioni terribili, peggiori di quelle che già avevano. Non hanno un posto dove vivere, hanno perso il lavoro, non possono nemmeno dimostrare di aver vissuto lì perché non erano nemmeno registrati”, denuncia Victoria Canalla, una delle promotrici dell’Iniziativa Legislativa Popolare per la regolarizzazione straordinaria degli immigrati.
Intermón Oxfam ha sottolineato anche la “precarietà e l’estrema vulnerabilità” di molti valenciani. E ha avvertito che gli aiuti approvati dopo la tempesta, come quelli destinati a risarcire i danni alle case, o quelli raccolti nel settore del lavoro (per i lavoratori autonomi, per le invalidità temporanee o per l’ERTE) non arriveranno alle persone che hanno difficoltà a registrarsi , che non possiedono contratti di affitto o non hanno contratti di lavoro formali, una realtà molto comune per i migranti in situazione irregolare.
Inizialmente Migrazioni metteva così su carta la possibilità per gli immigrati in situazione irregolare di richiedere un permesso di soggiorno e di lavoro a causa di circostanze eccezionali, per sé e per le loro famiglie (coniugi, figli e prole dei coniugi). È stato proposto che fossero validi per un anno; cinque se fossero parenti di vittime mortali decedute a causa della dana. Ma con il passare dei giorni l’iniziativa ha perso slancio. Resta da vedere se è questione di tempo o per sempre. “Le misure del governo per Dana sono in continua evoluzione ed espansione, ma per fare ciò la loro fattibilità e idoneità devono essere verificate da tutti i punti di vista”, spiega il ministero. “In questo contesto assumono particolare rilevanza le nuove norme della Legge sull’Immigrazione, che prevedono anche misure per evitare irregolarità impreviste o uscire dalla situazione di irregolarità.”