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Il Governo pubblica l’ordinanza sugli emendamenti e incontra il Congresso – 10/12/2024 – Potere


Il governo Lula (P.T) ha emanato questo martedì (10) un’ordinanza per riprendere il pagamento degli emendamenti parlamentari. Le norme potrebbero aprire delle lacune nella recente decisione del STF (Corte Federale Suprema) in materia.

L’ordinanza è stata pubblicata nel mezzo dello scontro tra le Potenze sullo sblocco dei fondi nell’ultimo tratto dell’anno. La leadership del Congresso minaccia di ritardare il voto sul pacchetto di tagli alla spesa del governo come ritorsione per i cambiamenti negli emendamenti.

Lo hanno detto i parlamentari Fogliofermo restando il timore che le nuove norme rendano impossibile il pagamento degli emendamenti parlamentari entro la fine dell’anno.

Il testo pubblicato dal governo Lula permette di pagare gli emendamenti della commissione quando qualche parlamentare si dichiara richiedente lo stanziamento dei soldi, compresi i leader dei partiti.

L’identificazione dei promotori degli emendamenti della Commissione, approvati congiuntamente, è un requisito della Corte Suprema per sbloccare i soldi. Quest’anno, il Congresso ha stanziato 15,5 miliardi di R$ per questo tipo di emendamento.

La sezione potrebbe aprire una scappatoia affinché i parlamentari che non sono i veri sostenitori di un determinato emendamento possano affermare di essere responsabili del denaro – e così garantire lo sblocco delle risorse entro il 31 dicembre.

Questo è stato un suggerimento discusso tra i leader del Congresso, dietro le quinte, in agosto. Nella decisione della scorsa settimana, il ministro Flávio Dino, della STF, ha sottolineato che un leader di partito non sarà accettato se afferma di essere responsabile dell’emendamento dei colleghi.

“Del resto costituirebbe un’incompatibilità costituzionale e semantica che l”emendamento della commissione’ venisse trasformato in un ‘emendamento del leader del partito'”, afferma Dino nella decisione.

Il ministro afferma, nella votazione, che “l’identificazione nominale del/i parlamentare/i richiedente/i” era un requisito per l’erogazione delle risorse. “Se vengono individuate e pubblicate l’origine e la destinazione delle modifiche, per quanto riguarda l’anno 2024 e gli anni precedenti, l’esecuzione è possibile, spettando all’Esecutivo la responsabilità dei relativi provvedimenti.”

Un altro passaggio inserito nell’ordinanza del governo definisce che gli emendamenti “Pix” in ambito sanitario impegnati fino al giorno della decisione della STF, il 3 dicembre, non dovrebbero essere soggetti alle nuove regole stabilite dalla Corte Suprema.

Dino ha definito che gli emendamenti in ambito sanitario potranno essere emanati solo se risponderanno alle linee guida e ai criteri tecnici definiti dal Sus (Sistema sanitario unificato) e stabiliti dai Comitati intermanageriali bipartito e tripartito.

“Il rispetto di tale obbligo deve essere valutato dal dirigente federale prima dello svincolo della risorsa, e il mancato rispetto costituisce impedimento tecnico all’esecuzione”, spiega Dino.



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