Il governo della Repubblica Slovacca non è d’accordo con il licenziamento di Martina Šimkovičová (nominata dall’SNS) dalla carica di Ministro della Cultura. Ritiene che la proposta sia ingiustificata in tutte le sue parti. Il gabinetto ha deciso in merito nella riunione di lunedì (30 settembre).
“Il Ministro della Cultura Martina Šimkovičová soddisfa tutti i requisiti di qualificazione e professionalità per l’esercizio delle sue funzioni. I suoi molti anni di esperienza nel campo dei media accentuano la sua competenza a gestire il Dipartimento della Cultura, il che confuta le affermazioni sulla sua scarsa professionalità. Il Ministro si è avvicinato alla guida del Dipartimento con l’obiettivo di rispettare gli impegni derivanti dalla Dichiarazione programmatica del Governo.“, ha scritto il governo in un comunicato.
Secondo il parere, gli interventi nelle istituzioni culturali sono conformi alla legge e hanno lo scopo di garantire una gestione efficace delle istituzioni e la tutela delle risorse pubbliche. Secondo il governo, le modifiche alle leggi sul Fondo per il sostegno alle arti e sul Fondo per l’audiovisivo sono state necessarie per aumentare la trasparenza e l’efficienza nella gestione delle risorse pubbliche. “Il governo ritiene che le affermazioni contenute nella mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Cultura Martina Šimkovič siano infondate e contrarie alla verità oggettiva”. ha scritto il governo in un comunicato, aggiungendo di respingere le accuse dell’opposizione.
I deputati dell’opposizione, che hanno avviato la sessione straordinaria, vogliono che Šimkovič sia rimosso dal suo incarico. L’accusano, tra l’altro, di aver cambiato il personale del Teatro Nazionale Slovacco e della Galleria Nazionale Slovacca. Hanno cercato di richiamarla già in agosto. Si prevede che i parlamentari voteranno nuovamente sulla proposta alla fine dell’attuale sessione.