La mossa segue una recente dichiarazione dell’ambasciatore statunitense che critica la proposta di riforma giudiziaria.
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato martedì che il suo governo ha sospeso le relazioni con l’ambasciata statunitense. Il presidente ha confermato la sospensione delle comunicazioni con l’ambasciata statunitense durante una conferenza stampa. Tuttavia, ha sottolineato che la mossa riguarda solo l’ambasciata in Messico e che il Messico non ha interrotto le relazioni diplomatiche con Washington. Lo riferisce la TASR sulla base di una notizia della Reuters.
Il presidente di sinistra del Messico ha presentato quest’anno una riforma giudiziaria che prevede l’elezione diretta dei giudici da parte dei cittadini. La riforma è osteggiata dagli attuali giudici, che questa settimana hanno scioperato per protesta. Il Presidente ha definito lo sciopero illegale e ha accusato i giudici di servire gli interessi dei criminali.
La scorsa settimana, l’ambasciatore statunitense Ken Salazar ha definito la riforma “un grave rischio per il funzionamento della democrazia messicana”. Secondo Salazar, l’elezione diretta dei giudici porterà a punizioni sproporzionate rispetto alla legge e aumenterà l’influenza dei cartelli della droga sul sistema giudiziario. Ha inoltre messo in guardia sulla potenziale minaccia alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Messico e sul fatto che la riforma minerà la fiducia degli investitori. Anche l’ambasciatore canadese Graeme Clark ha fatto eco alle preoccupazioni.
Nei giorni scorsi, López Obrador ha definito le critiche alla riforma irrispettose e interventiste. Il mandato di López durerà poco più di un mese, ma la riforma è sostenuta dal suo successore, Claudia Sheinbaum.