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Il governo Lula si troverà ad affrontare uno scenario difficile nel 2025


L’anno si conclude in modo impegnativo a Brasilia. Ed è già esclusa la possibilità che l’altopiano arrivi nel 2025 con un buon clima.

Nei prossimi mesi il governo dovrà affrontare due grandi crisi. Il primo è la fiducia tra gli operatori economici, che credono che il paese si stia dirigendo verso un’inflazione crescente e perdendo il controllo fiscale.

Se la sfiducia persistesse, la strada verso la rielezione del presidente Lula – o verso la vittoria del suo successore – diventerebbe sempre più stretta.

A 79 anni, Lula ha appena subito due interventi chirurgici alla testa. E la salute del presidente contribuisce all’incertezza nella gestione del governo.

La seconda crisi riguarda la disputa sul bilancio discrezionale dell’Unione.

Deputati e senatori stanno già articolando una risposta alle restrizioni imposte dal Tribunale federale sugli emendamenti parlamentari. La valutazione del Congresso è che Planalto starebbe al gioco con il relatore del caso in tribunale, il ministro Flávio Dino, per fermare il progresso legislativo sul bilancio dell’Unione.

Questa crisi, infatti, dovrà orientare l’azione della prossima Presidenza in ciascuna Camera del Congresso. I parlamentari sceglieranno i successori del deputato Arthur Lira e del senatore Rodrigo Pacheco solo a febbraio. Tuttavia, la disputa è ormai praticamente finita.

Hugo Motta, dei repubblicani del Paraíba, è il favorito per assumere la presidenza della Camera e Davi Alcolumbre, dell’União Brasil do Amapá, quella del Senato.

Nella magistratura, l’aspettativa è che l’attenzione si concentri sull’ex presidente Jair Bolsonaro, incriminato dalla Polizia federale in una manciata di indagini che sono ora al vaglio della Procura generale.

Finora, le indagini indicano che Bolsonaro era il beneficiario e il capo di un’organizzazione criminale che operava all’interno del Palácio do Planalto durante la sua presidenza.

Il gruppo, secondo la polizia, ha falsificato le tessere di vaccinazione contro il Covid-19, ha sottratto e venduto gioielli donati dallo Stato all’ex presidente, ha creato una struttura per spiare gli oppositori politici e ha orchestrato un colpo di stato che, secondo le indagini dal PF non avanzò per mancanza di sostegno da parte dell’Alto Comando dell’Esercito.

Il procuratore generale della Repubblica, Paulo Gonet, ha addirittura rinunciato alla pausa di fine anno per analizzare le prove raccolte dalla polizia.

Si prevede che Gonet presenterà una denuncia contro l’ex presidente alla Corte Suprema a febbraio. Solo allora la Corte inizierà ad analizzare formalmente il caso.



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Luca

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