Il bollettino Focus di questa settimana ha portato una combinazione completa di pessimismo. Si è verificato un peggioramento delle proiezioni di inflazione e tasso di cambio per il 2024 e il 2025, e un aumento del Selic per il prossimo anno. E’ vero che non possiamo credere che la relazione dell’ Banco Centraleche riunisce la mediana delle proiezioni di mercato, è l’oracolo della verità, in cui i risultati effettivi saranno esattamente gli stessi di quelli previsti. Tuttavia, il documento funge da termometro dell’umore del mercato, indicandone le tendenze.
Se un anno fa la tendenza era stata quella del Selic in calo, dell’inflazione stabile e del tasso di cambio intorno ai 5,00 R$; Oggi lo scenario per il futuro è molto diverso. L’inflazione prevista per il 2024 è del 4,64%, al di sopra del tetto target (4,5%), e il tasso di cambio alla fine del periodo è di 5,60 R$. Oltre a questo peggioramento, ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione è stato l’aumento del Selic dal 2025 al 12%. Non molto tempo fa il mercato prevedeva un tasso di interesse di base pari all’8% per la fine del 2025.
Inutile dire che la causa del peggioramento delle aspettative rispetto a tutte queste variabili è una sola: l’elevata spesa pubblica. L’aumento del debito pubblico e l’insistenza del governo nel concentrarsi su misure volte ad aumentare le entrate, e non a tagliare la spesa, per apportare aggiustamenti fiscali hanno alimentato l’umore del mercato, che comporta un aumento del rischio nelle proiezioni delle variabili macroeconomiche.
Il mercato agisce in modo razionale solo di fronte al crescente rischio di default del debito pubblico in futuro. Per compensare l’incertezza, gli investitori chiedono maggiori premi per finanziare il governo (tassi di interesse più alti) e si precipitano verso una valuta forte, come il dollaro, esercitando pressione sul suo prezzo.
Per ora, il peggioramento delle proiezioni del Focus e delle variabili dei mercati finanziari (dollaro e tassi di interesse futuri) non ha ancora avuto effetti sull’economia reale. Ma se non si interviene, la crisi sarà inevitabile. Da questo punto di vista, è fondamentale che il team economico lanci presto il pacchetto fiscale con tagli strutturali alla spesa. Il governo è in corsa contro il tempo e contro la crisi.