Il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) e di Eletrobras ha chiesto alla Corte Suprema Federale (STF) altri 60 giorni per concludere i negoziati che mirano ad aumentare la partecipazione dell’Unione nel consiglio di amministrazione dell’ex compagnia energetica statale.
La richiesta è stata avanzata martedì (17) attraverso la Procura Generale (AGU) nel corso delle trattative che mirano ad aumentare la composizione del consiglio in modo che il governo abbia più potere di voto nelle decisioni della società. Anche se dopo la privatizzazione detiene il 45% delle azioni, il governo detiene solo il 10% dei diritti di voto.
È questa una delle principali lamentele di Lula e del ministro Alexandre Silveira (Miniere ed Energia) dall’inizio del governo, che è finita per essere portata in tribunale per modificare la legislazione approvata dall’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) per la privatizzazione.
Fonti vicine ai negoziati sottolineano che l’accordo non intende modificare la partecipazione del governo in Eletrobras, ma aumentare il numero dei consiglieri da 9 a 11, aumentando la partecipazione dell’Unione da uno a tre seggi. La mediazione, però, è riservata.
“Le parti sostengono che le trattative si sono svolte in modo consensuale, come da fatto rilevante precedentemente reso noto, e si trovano, in questo momento, in una fase conclusiva nell’ambito della Camera di mediazione e conciliazione della pubblica amministrazione federale (CCAF), un organo dell’AGU “, ha affermato l’AGU in un comunicato stampa.
Nonostante i negoziati stiano procedendo in modo consensuale, il cambiamento nella composizione del consiglio dipenderà comunque dalle approvazioni legali e regolamentari da parte dell’Unione, dalla convalida dei termini in occasione di un’Assemblea Generale Straordinaria (AGE) degli azionisti di Eletrobras e, infine, dal approvazione da parte della STF.
“Tale dinamica negoziale è intesa a garantire una soluzione giuridicamente sicura e definitiva che soddisfi i migliori principi del diritto e gli interessi pubblici e privati in questione”, sottolinea un estratto della petizione.
Secondo l’AGU, le parti si sono impegnate a depositare l’accordo di conciliazione presso la Corte Suprema entro febbraio 2025, prima dell’Assemblea generale ordinaria di Eletrobras, che definirà la nuova composizione dei consigli di amministrazione e di sorveglianza della società.
Nel maggio 2023 è stata depositata l’ADI n. 7.385 che mette in discussione le disposizioni della legge n. 14.182/2021, che disciplina la privatizzazione di Eletrobras. Il focus principale è la partecipazione dell’Unione alla gestione dell’impresa e gli aspetti legati alla corporate governance.
Nel settembre 2024, il Ministro Nunes Marques ha deciso la continuità dei negoziati nell’ambito della CCAF e ha chiesto che i progressi siano verificati periodicamente.