Il governo brasiliano prepara la reazione contro l’obiettivo dopo aver verificato il cambiamento dei fatti
Il primo intervento sarà davanti alla Corte Suprema Federale (STF), che sta analizzando la costituzionalità di un articolo del Marco Civil da Internet, che potrebbe incidere sulla responsabilità dei social network nella moderazione dei contenuti
Il governo brasiliano si sta mobilitando per rispondere alla decisione del Meta di porre fine al fact-checking sulle sue piattaforme U.S.A.una misura che potrebbe avere ripercussioni in Brasile. La prima azione sarà attiva Corte Suprema Federale (STF)che analizza la costituzionalità di un articolo del Marco Civil da Internet, che potrebbe incidere sulla responsabilità dei social network nella moderazione dei contenuti. Oltre all’azione nella STF, il governo agirà anche nella Legislatura, dove il presidente Lula ha chiesto l’urgenza di tre progetti di legge. Uno di questi progetti è già in corso, mentre gli altri due, che riguardano la tassazione delle grandi imprese tecnologiche e la regolamentazione della concorrenza, saranno presentati all’inizio del nuovo anno legislativo.
Segui il canale Jovem Pan News e ricevi le principali notizie sul tuo WhatsApp!
Un altro fronte d’azione coinvolge gli organi amministrativi, come Anatel e Senacon, che potrebbero attuare misure per garantire una maggiore responsabilità alle piattaforme digitali. Il governo è preoccupato per l’aumento delle notizie false e dei discorsi di odio sui social media, soprattutto in uno scenario in cui i leader tecnologici potrebbero avere legami con figure politiche come Donald Trump. Infine, il governo prevede anche di monitorare le questioni che potrebbero influenzare le elezioni del 2026. L’intenzione è quella di creare un ambiente digitale più sicuro e regolamentato, prevenendo la diffusione di informazioni false. I ministri Rui Costa e Jorge Messias hanno sottolineato la necessità di una regolamentazione proattiva, ispirata ai modelli europei, per evitare la “barbarie” sui social media. La Procura generale federale (AGU) ha già preso l’iniziativa di avvisare Meta, chiedendo chiarimenti sul fact check.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale