Il Consiglio nazionale di previdenza sociale (CNPS) ha deciso, giovedì (9), di aumentare il tetto degli interessi salariali dell’INSS dall’1,66% all’1,8% mensile.
Il nuovo massimale si applica ai prestiti offerti ai pensionati e ai pensionati dell’INSS.
La decisione arriva dopo che diverse banche hanno dichiarato che la concessione di credito al tasso precedente era irrealizzabile, a causa del ciclo di aumento dei tassi di interesse in Brasile.
Alcune banche hanno addirittura sospeso l’offerta di crediti concessi dall’INSS.
I rappresentanti degli istituti finanziari hanno chiesto un aumento del massimale all’1,99%. Il governo, però, ha presentato la proposta vincente, fissandola all’1,8% al mese.
A dicembre, il Comitato di politica monetaria della Banca centrale (Copom) ha aumentato i tassi di interesse di 1 punto percentuale, portando il tasso Selic al 12,25%.
Fino a maggio 2024, a seguito del ciclo di caduta del Selic dell’epoca, il Consiglio aveva ridotto il tetto degli interessi sui salari dall’1,91% all’1,66% al mese. All’epoca il tasso d’interesse di base era del 10,5% annuo.
Nel mese di novembre, l’Associazione brasiliana delle banche ha addirittura chiamato la Corte Suprema Federale (STF) per mettere in discussione la competenza del CNPS a decidere sul massimale.
Secondo i dati del portale trasparenza dell’INSS, attualmente sono 44 milioni i contratti di prestito busta paga attivi.