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Il giudice propone di processare Ángel María Villar per aver condotto un complotto a beneficio di suo figlio dalla Federazione | Sport



Il magistrato Francisco de Jorge, istruttore del Tribunale nazionale, ha proposto di mettere sul banco degli imputati Ángel María Villar, presidente della Reale Federcalcio spagnola (RFEF) dal 1988 al 2017, per quattro tipologie di reati: corruzione negli affari, amministrazione scorretta, appropriazione indebita e falsificazione di documenti commerciali. Il giudice colloca l’ex presidente al vertice di un complotto volto a favorire finanziariamente, tra gli altri, suo figlio Gorka Villar. La sintesi stima che all’ente siano stati arrecati danni per 4,5 milioni di euro.

La decisione del giudice arriva quando mancano appena tre settimane prima che anche un altro presidente della RFEF, Luis Rubiales, sieda sul banco del Tribunale Nazionale. In questo caso, Rubiales è accusata di violenza sessuale per aver dato un bacio non consensuale alla calciatrice Jennifer Hermoso dopo la finale dei Mondiali del 2023 e, successivamente, per aver attuato una campagna di coercizione contro l’atleta e il suo entourage per farli uscire in pubblico .per sminuire l’importanza dell’azione del leader federativo, sempre più messo alle strette.

Con la decisione di perseguire Villar, il giudice De Jorge dà un’altra spinta al battezzato Caso dell’animascoppiata nel 2017 e che ha portato l’ex presidente della RFEF ad entrare in prigione provvisoria. Nella sua risoluzione di questa settimana, datata lunedì, il giudice descrive il complotto che esisteva almeno tra il 2007 e il 2017 all’interno della Federazione. Secondo il racconto del magistrato, il presidente ha ideato insieme al suo braccio destro e vicepresidente economico, Juan Padrón, una struttura per “approfittare” delle sue posizioni e “favorire le persone fisiche e giuridiche del suo ambiente”: “Ebbene, con la realizzazione di contratti a loro favore a condizioni economiche dannose per la RFEF, sia attraverso il pagamento da parte dei fondi della Federazione di remunerazioni che non corrisponderebbero ad alcuna prestazione di servizi o non alle condizioni per le quali sono state remunerate.

Tra le altre operazioni sospettate, il giudice ricorda che Ángel María Villar ha imposto ad alcuni rivali – come Corea del Sud, Venezuela, Perù, Cile e Colombia – di affrontarsi in partite amichevoli con la nazionale maggiore di calcio maschile. Secondo i ricercatori, questa manovra rispondeva al fatto che il presidente della RFEF l’aveva previamente concordata con suo figlio Gorka, che avrebbe poi beneficiato attraverso la società Sport Advisers SL, “ottenendo contratti dalle Federazioni favorite” in quegli incontri. Scrive al riguardo il magistrato: “Villar avrebbe compiuto questo atto, eludendo il controllo e l’intervento di tutti gli organi competenti della RFEF e attribuendo a Gorka Villar sia la scelta delle squadre rivali sia la negoziazione delle condizioni della celebrazione delle parti, nonostante quest’ultima sia priva di qualsiasi rapporto di lavoro o contrattuale o di potere di rappresentanza della RFEF.”

In questo senso, l’istruttore sottolinea che Gorka Villar ha negoziato le condizioni sapendo che erano negative per la Federazione e che causavano danni economici. Come esempio di questi stratagemmi, il giudice espone i dettagli della partita che ha contrapposto la Spagna alla Corea del Sud il 3 giugno 2010. Per questo incontro, la RFEF “avrebbe ricevuto solo 700.000 euro, invece del milione di euro concordato in precedenza, per la cessione, tra l’altro, di alcuni diritti audiovisivi alla KFA”. In cambio, Gorka Villar ha firmato un contratto di consulenza legale con la federazione coreana che gli ha permesso di “ottenere 36.000 euro tra gennaio 2010 e gennaio 2011”.

Il giudice sottolinea che, allo stesso modo, Villar ha favorito altre persone di “sua fiducia” pagando centinaia di migliaia di euro per servizi non forniti o simulando il pensionamento della propria segretaria per evitare che perdesse alcuni diritti economici stabiliti nei regolamenti interni dell’ente. Per tutto questo, oltre a Villar, il magistrato propone di processare il suo ex vicepresidente Juan Padrón, suo figlio Gorka Villar e altre cinque persone.



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Luca

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