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Il giudice ordina l’internamento del ragazzo di 17 anni arrestato per aver ucciso la compagna 15enne | Società



Il capo del Tribunale di Istruzione 9 di Alicante ha concordato come misura precauzionale la reclusione in regime chiuso per sei mesi, estensibili ad altri sei, del ragazzo di 17 anni detenuto a Orihuela Costa come presunto assassino della sua compagna , Chloe, 15 anni, domenica scorsa. Il giudice prende quindi in considerazione la richiesta della Procura dei Minori, dopo l’udienza tenutasi questo pomeriggio ad Alicante, come riferiscono fonti della Corte Superiore di Giustizia della Comunità Valenciana (TSJCV).

L’adolescente è stato arrestato appena tre ore dopo che il fratello della vittima aveva lanciato l’allarme, intorno alle 20,30 di domenica, dal complesso residenziale La Florida di Orihuela Costa (Alicante). Mentre la giovane veniva trasferita all’ospedale di Torrevieja con coltellate al collo, che ne hanno infine causato la morte, le prime indicazioni raccolte dagli agenti dell’Unità Donne e Minori (Emume) della Guardia Civil sembravano già far pensare al fatto che si è trattato di un caso di violenza sessista.

Secondo i principali funzionari della sottodelegazione del Governo e del Comando di Alicante, Chloe e il suo presunto assassino avevano apparentemente una relazione sentimentale che lei voleva interrompere. Dopo essersi incontrata domenica per informarla, l’arrestato, secondo i primi accertamenti, l’ha aggredita e la vittima è riuscita a raggiungere il luogo in cui si trovava il fratello, nei pressi del luogo dei fatti. Hanno inoltre precisato che non vi sono precedenti denunce nei confronti della coppia, entrambi spagnoli, e che egli non ha precedenti di alcun reato.

Secondo la Legge sulla responsabilità penale dei minori, del gennaio 2000, l’internamento decretato per il presunto aggressore “intende l’acquisizione da parte del minore di risorse sufficienti di competenza sociale per consentire un comportamento responsabile nella comunità, attraverso il controllo della gestione in modo restrittivo e ambiente progressivamente autonomo”. Il detenuto non sarà cioè trattenuto in incommunicado, ma non avrà il permesso di uscita, equivalente alla detenzione provvisoria per gli adulti. Dopo i sei mesi dettati, e altri sei se ritenuto tale, si sarebbe tenuto il processo.

Secondo fonti vicine al caso, entrambi avevano una relazione intermittente. I due studiavano, lei del 4° anno dell’ESO e lui di Formazione Professionale, presso la stessa scuola, la IES Playa Flamenca a Orihuela Costa, una zona turistica situata sulla costa, tra Torrevieja e Pilar de la Horadada, a circa 30 chilometri dalla cittadina. urbano di Orihuela. Lunedì scorso, i responsabili del centro hanno diffuso un murale di cartone per commemorare il 25-N, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Quando i responsabili del centro hanno annunciato il delitto ai loro studenti, i compagni di classe della vittima e del presunto aggressore hanno cominciato ad aggiungere messaggi in ricordo di Chloe.

La delegazione governativa contro la violenza di genere, dipendente dal Ministero delle Pari opportunità, non ha ancora confermato la morte di Chloe come aggressione sessista. Se così fosse, il numero delle donne uccise dai loro partner o ex-partner nel 2024 salirebbe a 42, e 1.287 dall’inizio delle statistiche ufficiali nel 2013. L’adolescente di Oriola sarebbe la settima assassinata per questo motivo nella Valenciana Comunità quest’anno.

Il telefono 016 assiste le vittime di violenza sessista, le loro famiglie e chi le circonda 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, in 53 lingue diverse. Il numero non viene registrato sulla bolletta telefonica, ma la chiamata deve essere cancellata dal dispositivo. Puoi anche contattare via email 016-online@igualdad.gob.es e tramite WhatsApp al numero 600 000 016. I minorenni possono contattare il numero telefonico della Fondazione ANAR 900 20 20 10. Se si tratta di una situazione di emergenza è possibile chiamare il 112 oppure i numeri telefonici della Polizia Nazionale (091) e della Guardia Civile (062) . E se non puoi chiamare puoi utilizzare l’applicazione ALERTCOPS, da cui viene inviato un segnale di allerta alla Polizia con geolocalizzazione.



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