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Il giudice Hurtado evita una testimonianza chiave sul fidanzato di Ayuso che mette in dubbio l’accusa del procuratore generale | Spagna



Il giudice Ángel Hurtado, docente del caso contro il Procuratore Generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, ha sottovalutato, nel suo resoconto dei fatti indagati, le dichiarazioni dei giornalisti di Cadena SER e elDiario.es. Entrambi i professionisti hanno assicurato alla Corte Suprema di conoscere l’e-mail che confermava l’ammissione di colpevolezza dell’imprenditore Alberto González Amador, fidanzato del presidente della Comunità di Madrid, e di aver avuto accesso a quel segreto prima che fosse in possesso del capo della Corte Suprema. il pubblico ministero. Queste testimonianze lascerebbero il caso aperto senza base penale perché lasciavano intendere che García Ortiz avrebbe avuto accesso all’e-mail riservata ore o giorni dopo che alcuni giornalisti l’avevano avuta.

Ma il giudice Hurtado si è opposto alla testimonianza dei due giornalisti per continuare il caso e citare il procuratore generale come indagato: “Non fornisce dati oggettivi e contrasta con un’altra delle testimonianze rese la mattina dell’8 gennaio che nega che questo lo sarebbe stato.” Il fatto che i due giornalisti non abbiano rivelato la loro fonte – diritto riconosciuto dalla Costituzione – e abbiano riferito di quella e-mail ore dopo che il procuratore generale aveva affermato che era stata fornita al giudice, sebbene non l’avesse specificata come tale nella sua decisione giudiziaria, ignorare prove che lo avrebbero portato ad accantonare il procedimento.

Ma tra le testimonianze della mattina dell’8 gennaio alle quali il giudice Hurtado ha fatto riferimento, evitandone il contenuto, c’è quella di Esteban Urreiztieta, giornalista di Il mondo che ha pubblicato alle 21:29 del 13 marzo – quando la Procura generale dello Stato non aveva ancora il fascicolo – la seguente notizia: “La Procura offre alla compagna di Ayuso un accordo per ammettere due reati fiscali”. Le informazioni indicavano che “la Procura aveva fatto un’offerta formale” – è stato esattamente il contrario – affinché Alberto González Amador “si dichiarasse colpevole di aver commesso due reati fiscali”. Nella stessa notizia si leggeva che il fidanzato del presidente madrileno aveva messo «un totale di 400mila euro a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la sua situazione fiscale». Nessuno di questi dettagli era presente nell’e-mail su cui si basavano le informazioni. Tuttavia, solo poche ore dopo (le 09:42 del 14 marzo), lo stesso giornalista pubblicava in Il mondo nuovi dettagli del caso, tra cui la seguente dichiarazione: “L’imprenditore aveva già riconosciuto i fatti un mese prima e si era mostrato disponibile a raggiungere un accordo”. Proprio le informazioni pubblicate poche ore prima anche su altri media che hanno portato il giudice Ángel Hurtado ad accusare il procuratore generale dello Stato del reato di rivelazione di segreti.

Il giornalista di Il mondo ha cercato di spiegare in tribunale perché aveva incluso nelle sue informazioni del 13 marzo dettagli che non apparivano nell’e-mail del 12 marzo e che poteva conoscere solo perché qualcuno, a conoscenza dello scambio di e-mail tra González Amador e il pubblico ministero del caso, se lo avessi detto. Urreiztieta ha precisato davanti alla Corte Suprema che le sue fonti lo avevano informato che il partner di Ayuso aveva riconosciuto i crimini e che avevano anche dettagliato l’andamento dei negoziati con la Procura, compresa la proposta di ridurre la pena per raggiungere quell’accordo, come indicato a EL PAÍS vicino ad alcuni dei presenti all’interrogatorio.

Urreiztieta non ha voluto identificare chi lo ha informato di quei dettagli che, presumibilmente, appartenevano al segreto delle comunicazioni tra l’avvocato di González Amador e il pubblico ministero incaricato del caso, Julián Salto. Anche il giornalista ha commentato Il mondo che aveva chiesto alle sue fonti i documenti necessari per supportare le informazioni, ma che gli hanno fornito solo la mail del 12 marzo, e non quella del 2 febbraio in cui González Amador ha ammesso i due delitti in cambio della riduzione della pena a solo otto mesi di carcere.

Miguel Ángel Rodríguez, capo di gabinetto della presidentessa del Madrid Isabel Díaz Ayuso, si è presentato come testimone alla Corte Suprema e ha dichiarato di aver messo in contatto Urreiztieta con González Amador il 13 marzo 2024. Rodríguez ha anche ammesso davanti al giudice di aver fornito l’e-mail del 12 marzo a numerosi giornalisti quando già erano state pubblicate le prime informazioni Il mondo.

La testimonianza di Urreiztieta smentirebbe le accuse del Procuratore Generale dello Stato, secondo diversi esperti legali consultati da EL PAÍS. Il giudice ritiene che García Ortiz sia riuscito a far trapelare la mail -rivelate il segreto- in cui González Amador proponeva un accordo consistente nell’ammettere i reati, pagare la somma defraudata più una multa in cambio della riduzione a soli otto anni della pena richiesta dal pubblico ministero. mesi. Hurtado basa la sua indagine sul fatto che questo documento del 2 febbraio era segreto quando il procuratore generale dello Stato è riuscito a farlo trapelare ai media, ma in realtà l’e-mail era già conosciuta prima da almeno tre giornalisti. Hurtado non crede a due di questi tre giornalisti, ma ha anche ignorato la testimonianza del professionista Il mondo che ha spiegato in tribunale quando ha appreso i dettagli dell’accordo di conformità proposto da González Amador. E li conosceva molto prima che il Procuratore Generale dello Stato li reclamasse dalla Procura Provinciale di Madrid.



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Luca

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