Magistrato Leopoldo Puente, istruttore del Il caso Ábalos presso la Corte Suprema, ha rifiutato per ora di rilasciare il contenuto del cellulare dell’imprenditore Víctor de Aldama, come aveva chiesto la sua difesa. Puente sottolinea nella sua sentenza che non chiude la porta ad accettare successivamente l’esercizio di questa diligenza, ma che deve prima prendere in considerazione la dichiarazione di Aldama da imputato del 16 dicembre per sapere “in quali aspetti specifici ritiene che sia rilevante per il caso fatti che qui vengono indagati”.
L’uomo d’affari aveva assicurato nel documento di 37 pagine presentato mercoledì alla Corte Suprema che il terminale su cui la Guardia Civil è intervenuta il 7 ottobre quando lo ha arrestato per il suo presunto coinvolgimento in un complotto sull’IVA sugli idrocarburi conserva i messaggi scambiati tramite il applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp con alti funzionari del governo e del PSOE che presumibilmente “confermano” molte delle accuse che ha lanciato contro di loro sia in quella lettera che nella sua dichiarazione del 21 novembre davanti al giudice. del Tribunale nazionale Ismael Moreno, che ha avviato l’indagine sul caso Koldo per la presunta manipolazione dei contratti per l’acquisto di mascherine da parte di diverse organizzazioni pubbliche durante la fase peggiore della pandemia.
Come precisato nella lettera – in cui includeva un elenco di presunti lavori “pre-premiati” dall’ex ministro José Luis Ábalos presumibilmente in cambio di commissioni -, Aldama assicura che su quel telefono mantiene conversazioni non ancora divulgate e offerte per facilitare ai ricercatori la chiave per accedervi, poiché il terminale dispone di un sistema di crittografia. “È necessario poter accedere al terminale telefonico [que actualmente está intervenido dentro de la causa que se investiga en la Audiencia Nacional por la trama de hidrocarburos] per dimostrare le molteplici conversazioni che si tengono con alti funzionari governativi”.
L’imprenditore ha assicurato giovedì, in un’intervista alla radio colombiana WRadio, che nel terminale ha conversato, tra gli altri, con Carlos Moreno, capo di gabinetto del vicepresidente e ministro delle Finanze, María Jesús Montero, o il capo delle Amministrazioni Pubbliche, Ángel Víctor Torres. Ha precisato di avervi conservato anche messaggi di persone vicine al Governo che, dopo lo scoppio della Il caso Koldohanno tentato con lui un presunto approccio per raggiungere quello che hanno definito un “accordo”, senza specificare a cosa si riferissero. In questa intervista ha ammesso che la persona da cui non ha ricevuto messaggi è il segretario dell’organizzazione del PSOE, Santos Cerdán, che nella sua deposizione davanti al giudice ha accusato di aver raccolto 15.000 euro in una busta da Koldo García, Ábalos’ consigliere e un altro dei principali imputati nel caso.
Nella stessa sentenza in cui si è rifiutato di clonare il contenuto del telefono di Aldama, il giudice Puente ha accettato di incorporare lo scritto di Aldama e i documenti ad esso allegati (più di 100 pagine di documentazione) nel caso oggetto di indagine e di cedere tutto questo a le parti in persona.