Il giudice della Corte Suprema Ángel Hurtado, docente del caso contro il Procuratore Generale dello Stato per la presunta fuga di un’e-mail dell’avvocato della compagna di Isabel Díaz Ayuso, ha chiesto questo mercoledì alla Procura una copia del regolamento interno della Corte Suprema uso dei telefoni cellulari e mail e chiede se il terminale precedente di Álvaro García Ortiz era formattato. L’istruttore si rivolge alla Procura dopo che l’Unità Centrale Operativa (UCO) della Guardia Civile ha concluso di non aver trovato alcun messaggio inviato o ricevuto sul cellulare di García Ortiz nelle date su cui si concentra l’indagine perché il procuratore generale era recentemente cambiato il suo telefono e cancellato i vecchi messaggi. Fonti fiscali hanno spiegato che il contenuto del vecchio telefono è stato cancellato in conformità con un’istruzione sulla protezione dei dati emessa nel 2019 e la guida diffusa dal delegato alla protezione dei dati della Procura nel 2022, ma il procuratore capo di Madrid, Almudena Lastra, e il procuratore per crimini economici Julián Salto, nelle loro dichiarazioni davanti al giudice come testimoni, hanno assicurato di non essere a conoscenza di tali documenti e di non aver seguito tale protocollo.
In un’ordinanza emessa mercoledì, Hurtado accetta due dei procedimenti richiesti a dicembre per le accuse mosse nel caso contro il procuratore generale. La prima, imporre al delegato alla protezione dei dati della Procura di fornire copia dei protocolli o dei regolamenti interni esistenti in tale istituzione, e, in particolare, presso la Procura generale dello Stato, relativi all’uso dei telefoni cellulari e all’uso di e-mail di ogni genere (individui e aziende) da parte dei membri della razza. Nella seconda, l’istruttore accetta di chiedere al dipartimento informatico della Procura generale di dettagliare “l’elenco delle occasioni” in cui il procuratore generale ha cambiato cellulare. In tale documento la Procura dovrà specificare i dati di riferimento di ciascun terminale; specificare i dispositivi mobili consegnati da García Ortiz dal 7 marzo 2024 alla Procura Generale dello Stato; e segnalare se i dispositivi mobili precedenti sono stati formattati; e, in caso affermativo, l’identità della persona che ha effettuato la formattazione, la data in cui è avvenuta detta formattazione e i dati software usato.
Nella stessa ordinanza, il giudice respinge “per ora” altre procedure richieste dalle accuse, come quella di citare come testimoni gli ex segretari di Stato per la Comunicazione Ion Antolín e Frances Vallés e l’ex capo di gabinetto di Óscar López Pilar Sánchez Acera e la direttrice della comunicazione del Ministero dell’Edilizia Laura Sánchez Espada, che, secondo l’UCO, ha avuto accesso all’e-mail trapelata prima che fosse diffusa dai media. Lascia la porta aperta per citarli in seguito, a seconda di come procede l’istruzione. Il giudice precisa che dovrà valutare «in che misura la sua presa di posizione possa essere rilevante per chiarire i fatti, che dovranno essere considerati in una separata delibera».