Quando la presidente del Congresso, Francina Armengol, conclude il suo discorso annuale nel Giorno della Costituzione, la sala dei Passi Perduti della Camera, davanti all’aula, diventa un brulicare di politici, rappresentanti delle alte istituzioni dello Stato e giornalisti. Affollati nella maestosa sala e nei corridoi circostanti, iniziano gli scambi, dove si riversano i bisogni informativi degli ultimi giorni. Nei regali ci sono gesti che parlano più delle parole. Questo venerdì, nel 46esimo anniversario della Legge Fondamentale, i più ricercati sono stati ancora una volta Pedro Sánchez e Alberto Núñez Feijóo che, nonostante fossero a soli dieci metri di distanza, non sono riusciti a salutarsi. Tra i presenti si è distinto il procuratore generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, tra i quali sono mancati molti presidenti regionali del PP (questo venerdì solo cinque si sono recati a Madrid) e ha sottolineato la presenza, 14 anni dopo, di un presidente della Generalitat, il socialista Salvador Illa.
Anche questo 6 dicembre nemmeno la cortesia ha smussato le asperità tra Sánchez e Feijóo. Il leader del PP sostiene che non c’è tempo per stringere la mano al presidente del governo. Quello che ha salutato è stato il Procuratore Generale dello Stato, situato al centro del suo bersaglio dell’opposizione del PP, dopo essere stato incriminato dalla Corte Suprema per la frode della compagna di Isabel Díaz Ayuso. Núñez Feijóo e García Ortiz si conoscono da molto tempo, dalla Galizia, dove il pubblico ministero era incaricato del processo Caso di prestigio. Quelli intorno a García Ortiz hanno commentato che è “tranquillo” su tutto ciò che si prospetta nel processo giudiziario, utilizzato dalla gente popolare come ariete contro La Moncloa. Fu visto parlare con il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio generale Teodoro López Calderón, ma lasciò presto il Congresso. Sánchez e Feijóo continuavano a quell’ora a rispondere ai giornalisti tra vassoi frettolosi con bibite e tartine.
Basso profilo di Díaz Ayuso
In questa occasione la rappresentanza del PP è stata un po’ decaffeinata. All’evento hanno partecipato solo cinque degli 11 presidenti regionali: Alfonso Rueda (Galizia), Isabel Díaz Ayuso (Comunità di Madrid), Alfonso Fernández Mañueco (Castilla y Léon), Jorge Azcón (Aragona) e Fernando López Miras (Regione di Murcia) . La leader madrilena è stata una delle prime a lasciare l’aula, senza parlare davanti alla stampa, tre giorni dopo che il suo capo di gabinetto, Miguel Ángel Rodríguez, era stato chiamato a testimoniare nel caso aperto contro la FGE per la fuga dell’e-mail del suo partner. Il resto dei baroni erano raggruppati in un angolo, molto vicini tra loro, a chiacchierare con i media. Nei colloqui i bilanci regionali, ancora da approvare nella maggior parte dei territori e con Vox che preme affinché non si chiuda un accordo che renda obbligatoria la distribuzione dei minori migranti non accompagnati. Fernández Mañueco, Azcón e Miras sono proprio tre dei sei baroni che dipendono dagli ultras per fare le cose. Non hanno fretta, dicono, di raccogliere sostegno per far avanzare i loro conti.
Anche la rappresentanza di Sumar era scarsa. Con il secondo vicepresidente e ministro del Lavoro, Yolanda Díaz, in viaggio in Messico per partecipare alla Fiera Internazionale del Libro di Guadalajara, il ministro dell’Istruzione e portavoce della formazione, Ernest Urtasun, è stato il principale capo visibile. Ma se ne è andato anche velocemente, senza parlare praticamente con i giornalisti.
Ad approfittare dell’occasione è stato per primo il leader socialista Salvador Illa presidente della Generalitat catalana, che a 14 anni ha partecipato all’anniversario della legge fondamentale. “La Costituzione è il risultato di un accordo tra diversi partiti per quel progetto comune chiamato Spagna”, ha dichiarato al suo arrivo, al microfono nel cortile del Congresso. L’investitura di Salvador Illa è stata una delle pietre miliari politiche di quest’ultimo anno, è il grande risultato che Sánchez mostra come risultato del suo impegno per la distensione in Catalogna e la squadra del presidente era incaricato di rafforzare quell’idea. “Ciò che ci interessa è fare le cose, con entusiasmo per la gestione”, hanno detto in risposta al rumore e alla polarizzazione della politica nazionale.
Nonostante la distanza e l’intensità del clima politico, un accordo tra PP e PSOE (con il sostegno del resto dei partiti tranne Vox) ha consentito un anno fa alla Costituzione di raggiungere questo anniversario in modo diverso. Non è più quella dell’anno scorso dopo la riforma del suo articolo 49 in virtù della fugace intesa tra i due maggiori partiti che ha agevolato la modifica del precetto per eliminare il termine di diminuito e sostituirlo con persone con disabilità, un cambiamento che ha portato questo venerdì in un evento tributo al Congresso. Dopo che Armengol ha sottolineato che la Legge Fondamentale “non è inamovibile”, sulla base di questa riforma dell’articolo 49, diverse persone del gruppo delle persone con disabilità hanno offerto un concerto, hanno letto la nuova formulazione dell’articolo riformato e hanno distribuito copie del testo in formati e supporti diversi. La fine di un lungo percorso per il quale le formazioni hanno impiegato anni per mettersi d’accordo.