Un rapporto della Polizia Federale, di 884 pagine, rivela che Fernandes ha sviluppato strategie per attribuire a Dino la responsabilità della mancata azione che avrebbe permesso gli eventi dell’8 gennaio a Brasilia.
Oh generale Mario Fernandesche occupò il secondo posto della Segreteria Generale della Presidenza durante il governo del Jair Bolsonaroè stato indicato come uno dei responsabili del tentativo di creare una narrazione da incolpare Flavio Dinoex ministro della Giustizia, per i fatti di Brasilia dell’8 gennaio 2023. Un rapporto della Polizia Federale, di 884 pagine, rivela che Fernandes ha sviluppato strategie per attribuire a Dino la responsabilità della mancanza di azione che avrebbe permesso gli attacchi.
Uno dei principali elementi di prova rinvenuti era un taccuino, con il nome del generale e il numero di cellulare in prima pagina, che si trovava nell’abitazione di Fernandes, con appunti relativi alla Commissione parlamentare mista d’inchiesta (CPMI) sui fatti di gennaio 8. Gli appunti suggeriscono che Dino non avrebbe adottato le misure necessarie per prevenire le invasioni, evidenziando il tentativo di Fernandes di creare una narrazione che lo esentasse dalla colpa.
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“Nei materiali fisici sequestrati in possesso di Mario Fernandes sono stati individuati appunti che dimostrano l’azione della persona indagata di creare una narrazione con lo scopo di cercare di attribuire all’allora ministro della Giustizia Flávio Dino la responsabilità dell’omissione del tentato colpo di stato d’état compiuto l’8 gennaio 2023, nella città di Brasilia/DF”, si legge in un estratto del rapporto della Polizia Federale.
Su un disco rigido esterno dell’abitazione del generale, oltre al taccuino, il PF ha trovato anche un file intitolato “CPMI dell’8 gennaio 2023”. Questo documento conteneva strategie sviluppate dall’opposizione, con l’obiettivo di ritenere il governo eletto responsabile delle sue azioni e di eroderne l’amministrazione Lula.
Mário Fernandes era uno dei quattro agenti detenuti dall’ Polizia federale durante l’operazione Controcoup. Fu coinvolto in un piano che prevedeva azioni estreme, chiamate “Pugnale verde e giallo”, che miravano non solo a destabilizzare il governo, ma anche ad assassinare il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il ministro Alexandre de Moraes. , del Tribunale federale.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Carol Santos