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Il generale che si sarebbe opposto al piano golpista nega di essere un informatore di Moraes


Valério Stumpf Trindade è stato menzionato in una conversazione intercettata dalla Polizia Federale in cui si vedono altri due soldati che parlano di rottura nel paese dopo le elezioni

Oh generale Valerio Stumpf Trindadeche in precedenza ricopriva la carica di capo di stato maggiore dell’Esercito, si è espresso in merito alle accuse di essere un “informatore” del ministro Alessandro di Moraesdel Tribunale federale (STF). Si è difeso affermando di essere stato bersaglio di attacchi per aver adempiuto al suo dovere ed ha espresso il suo orgoglio per aver agito in difesa della democrazia “Sono stato vittima di attacchi per aver adempiuto al mio obbligo”, ha dichiarato Stumpf in un’intervista a Metrópoles Giovedì, 17”. Ho difeso la democrazia in tempi complessi. Sono orgoglioso di aver agito lealmente nei confronti del comandante dell’esercito e dell’esercito brasiliano”. Le minacce che ha ricevuto sono iniziate come una forma di pressione per partecipare a un colpo di stato e, dopo essere entrato in carica Luiz Inácio Lula da Silvasi è evoluto in accuse di aver facilitato la transizione del potere.

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I messaggi scambiati tra i colonnelli hanno rivelato che le foto dei generali che si opponevano al colpo di stato, incluso Stumpf, erano state inviate incitando all’azione contro di loro. Il generale ha negato di essere un informatore di Moraes, chiarendo che il suo contatto con la Corte Elettorale Superiore era di carattere istituzionale, con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle macchine per il voto elettronico. Attualmente in riserva, Stumpf ha ribadito il suo impegno nella difesa della democrazia e ha sottolineato che le sue azioni erano in linea con l’Alto Comando dell’Esercito.

Questi ultimi hanno espresso insoddisfazione per le campagne di diffamazione, considerandole un attacco all’istituzione militare. L’indagine in corso ha rivelato che il coordinamento per il colpo di stato è iniziato prima del secondo turno elettorale, con il personale militare radicale che promuoveva l’adesione al movimento attraverso la disinformazione. La polizia federale ha incriminato 37 persone, compreso l’ex presidente Jair Bolsonaroper tentato colpo di stato e formazione di organizzazione criminale.

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias





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