I timori di un’escalation del conflitto si sono intensificati dopo che il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso in un attentato a Teheran.
Lunedì il G7 ha chiesto di allentare le tensioni in Medio Oriente. Ha anche avvertito che i recenti eventi hanno aumentato la minaccia di scatenare un “conflitto più ampio nella regione”. Lo riferisce la TASR in base a un rapporto della Reuters.
Il G7, che comprende Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone, Francia, Germania e Italia, in una dichiarazione ha ribadito l’invito a “tutte le parti interessate ad astenersi dal continuare l’attuale ciclo distruttivo di violenze di rappresaglia, a ridurre le tensioni e a impegnarsi in modo costruttivo nella de-escalation”.
Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, lunedì ha chiesto di calmare urgentemente la situazione in Medio Oriente. “Sono profondamente preoccupato per il crescente rischio di un conflitto più ampio in Medio Oriente e invito tutte le parti, insieme ai Paesi di influenza, ad agire con urgenza per smorzare una situazione che è diventata molto pericolosa”, ha dichiarato in un comunicato AFP.
Timori di un’escalation
I timori di un’escalation del conflitto in Medio Oriente si sono intensificati dopo la morte del leader palestinese di Hamas Ismail Haniyeh in un attentato a Teheran la scorsa settimana. L’Iran e i gruppi militanti che sostiene, tra cui Hamas, hanno attribuito la responsabilità dell’attacco a Israele, che non ha né confermato né smentito.
Inoltre, l’uccisione di Fuad Shukr, un alto dirigente del movimento libanese filo-iraniano Hezbollah, morto in un attacco aereo israeliano a Beirut, ha contribuito ad aumentare le tensioni.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha dichiarato lunedì che Teheran non vuole un’escalation di tensioni nella regione mediorientale, ma ritiene di dover punire Israele per evitare ulteriore instabilità.