Il fratello di Sánchez assicura al giudice di aver trovato su internet l’offerta di lavoro del Consiglio provinciale di Badajoz | Spagna
David Sánchez, fratello di Pedro Sánchez, ha testimoniato questo giovedì a Badajoz davanti al giudice che lo indaga per prevaricazione e traffico d’influenza. Durante l’interrogatorio davanti al giudice Beatriz Biedma, ha dichiarato di aver trovato su Internet l’offerta pubblica di lavoro per la quale aveva optato nel 2017. Oltre al parente del leader del PSOE, ha trovato anche l’attuale presidente del Consiglio provinciale, Miguel Ángel Gallardo. è comparso in tribunale il quale ha insistito di non conoscere “per niente” David Sánchez finché non è entrato nel Consiglio provinciale per lavorare. Ha anche assicurato che, durante il processo di assunzione, nessuno gli aveva detto che Sánchez era il fratello del presidente del Governo.
Il giudice ha deciso a fine novembre di chiamare entrambi a testimoniare in quanto indagati, dopo che l’Unità Centrale Operativa (UCO) della Guardia Civil aveva consegnato un verbale in cui, dopo aver analizzato migliaia di email, si rilevava che il lavoro svolto è stato assegnato al fratello del presidente come coordinatore delle attività dei conservatori della provincia di Badajoz è stato creato in tutta fretta nell’ottobre 2016 – all’epoca Pedro Sánchez si era appena dimesso dalla carica di segretario generale del PSOE dopo aver perso un voto il Comitato Federale davanti ai suoi critici – senza dettagliare i “bisogni primitivi” che con esso si intendeva coprire.
Tuttavia i ricercatori non sono giunti ad alcuna conclusione chiara nella loro analisi e, infatti, hanno ammesso che fino ad ora non erano stati in grado di specificare “chi ha avuto l’iniziativa” per creare la posizione. Nel documento della polizia si sottolinea inoltre che non sono state trovate prove di un presunto aumento ingiustificato del patrimonio di David Sánchez, come sottolineato nella denuncia di Manos Liminas che ha dato origine all’indagine.
Dopo aver esaminato la relazione, il giudice ha concluso che esistono “razionali indizi di criminalità” per la presunta commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione (prevaricazione e traffico di influenze) e contro l’Erario Pubblico e ha ordinato un nuovo procedimento, tra cui la citazione di Sánchez e Galante.