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Il dollaro chiude in calo e Ibovespa in rialzo il primo giorno dopo l’insediamento di Trump


Nonostante il rialzo mattutino, la valuta americana ha chiuso questo martedì (21) a 6,03 R$, mentre l’indice di quotazione principale del Brasile si è attestato a 123mila punti, il livello più alto dal 17 dicembre.

pvproductions/FreepikCITAZIONE DEL DOLLARO
I dati di B3 mostrano che il 17 gli investitori stranieri hanno contribuito con 2,9 miliardi di R$ al mercato azionario nazionale

Dopo essersi alzato al mattino e aver superato la linea di R$6,05, il dollaro ha cambiato segnale nel primo pomeriggio e ha chiuso la sessione questo martedì (21), in leggero calo, intorno a R$ 6,03. Con l’agenda nazionale vuota, gli affari sul mercato dei cambi sono stati guidati dalle ripercussioni dei primi atti di Donald Trump all’inizio del suo secondo mandato presidenziale. IL veroche ieri aveva registrato un progresso minore rispetto ai suoi pari, oggi ha recuperato terreno e si è distaccato dal movimento negativo delle valute dell’America Latina, in particolare del peso messicano, scosso dalla menzione di Trump di dazi del 25% sulle importazioni dal Messico dal 1° febbraio. Dati da B3 mostrano che gli investitori stranieri hanno contribuito con 2,9 miliardi di R$ al mercato azionario nazionale il 17, portando i contributi netti a gennaio a 3,621 miliardi di R$.

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Con un massimo di R$6,0680 al mattino e un minimo di R$6,0177 nel pomeriggio, il dollaro spot ha chiuso a R$6,0307, ​​in ribasso dello 0,19%. Si è trattato della seconda sessione consecutiva di ribasso per la moneta, che già aveva accumulato un deprezzamento del 2,42% a gennaio, dopo essere salita del 2,98% a dicembre e aver chiuso il 2024 con guadagni del 27,34%. IL Ibovespa ha oscillato tra un minimo di 122.289,95 ed un massimo di 123.461,68 nella sessione, nella quale ha aperto con 122.850,41 punti. Alla fine, con uno slancio che lo ha portato allo 0,5% nel momento migliore del pomeriggio, l’indice ha mostrato un rialzo leggermente più contenuto, dello 0,39%, a 123.338,34 punti, con un fatturato ancora debole, a 16,6 miliardi di R$. Si è trattato del terzo guadagno consecutivo per l’Ibovespa, che è cresciuto dello 0,81% nella settimana e del 2,54% nel mese.

Nel pomeriggio Ibovespa ha lottato ed è riuscito a mantenere la linea dei 123mila punti verso la chiusura, al miglior livello dell’anno, anche contro Vale (ON -0,50%) e senza il supporto all’unisono di Petrobras (ON -0,84%, PN +0,03%). Dalla parte dei vincitori, i protagonisti di questo martedì sono Usiminas (+5,36%), Brava (+4,26%) e Braskem (+3,57%). La soglia dei 123mila punti non si era ancora vista all’inizio del 2025, quando l’Ibovespa ha toccato, oggi, il livello più alto dal 17 dicembre, allora vicino ai 124,7mila punti. In svantaggio due nomi del settore proteico, BRF (-6,61%) e Marfrig (-4,04%), oltre a Raízen (-3,11%).

In un rapporto mensile con i gestori delle risorse focalizzato sull’America Latina, Bank of America (BofA) sottolinea che la convinzione riguardo alla performance di Ibovespa nel 2025 rimane bassa e che il dollaro dovrebbe chiudere l’anno a 6,10 R$, con la possibilità di tassi di interesse elevati negli Stati Uniti come principale fattore di rischio per gli asset dell’America Latina.

*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Matheus Lopes





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Luca

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