Il dollaro chiude a 5,92 R$ dopo i discorsi di Trump sui tassi di interesse negli Stati Uniti
Il dollaro commerciale ha chiuso questo giovedì (23) in ribasso dello 0,34%, quotato a R$5,92 in vendita. Si tratta del quarto calo consecutivo della valuta americana e del valore più basso dal 27 novembre 2024, quando raggiunse i 5,91 R$. Al minimo della giornata, era R$5.874. Il massimo è stato registrato a R$5.970.
La valuta è scesa dell’1,40% questo mercoledì (22) e ha chiuso la sessione di negoziazione a R$5,946, segnando il primo calo sotto R$6 in più di un mese. L’impatto principale sul risultato è venuto dall’esterno.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha ancora emanato misure concrete per attuare tariffe commerciali contro diversi paesi, che potrebbero colpire il Brasile. Ha promesso di tassare i prodotti provenienti dall’Unione Europea, dalla Cina, dal Canada e dal Messico.
“Se non fabbricano i loro prodotti negli Stati Uniti, che è una loro prerogativa, dovranno semplicemente pagare una tariffa, di importi variabili”, ha avvertito Trump intervenendo al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera.
Inoltre, i repubblicani hanno fatto pressioni sulla Federal Reserve (Fed), la banca centrale americana, affinché abbassasse il tasso di interesse. “Con il calo dei prezzi del petrolio, chiederò che i tassi di interesse scendano immediatamente e, allo stesso modo, dovrebbero scendere in tutto il mondo”, ha affermato.
La prossima riunione della Fed è prevista per il 28 e 29 gennaio. L’aspettativa è che il tasso di interesse rimanga nell’intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,50% annuo. Nel panorama nazionale, il mercato finanziario rimane attento al rispetto del target fiscale e alle possibili nuove misure governative per ridurre i prezzi dei prodotti alimentari.