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Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità convoca una riunione d’emergenza sulla diffusione del vaiolo delle scimmie

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato una riunione d’emergenza di esperti internazionali sulla scia delle crescenti preoccupazioni per l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie. Lo riferisce TASR in base a quanto riportato da AFP e Reuters.

Tedros ha detto che il comitato d’emergenza dell’OMS si riunirà al più presto per valutare se “l’epidemia rappresenta una minaccia per la salute pubblica di rilevanza internazionale”. La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è la più colpita. Sono stati segnalati casi anche in Paesi precedentemente non colpiti, Kenya, Burundi, Ruanda e Uganda.

Un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC) è il più alto livello di allerta che l’OMS può dichiarare, riferisce l’AFP, aggiungendo che consente a Tedros di lanciare risposte di emergenza in base alle norme sanitarie internazionali.

Rapida espansione

Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva causata da un virus che viene trasmesso all’uomo da animali infetti, ma può anche essere trasmesso da persone infette attraverso uno stretto contatto fisico.

La malattia, diagnosticata per la prima volta nel 1970 nella RDC, si presenta con febbre, brividi, eruzioni cutanee e lesioni sul viso e sui genitali. La maggior parte delle persone guarisce in poche settimane senza bisogno di ricovero. Nel maggio 2022 si è registrato un forte aumento del numero di infezioni in tutto il mondo, per cui l’OMS ha dichiarato un’Emergenza Sanitaria Pubblica di Preoccupazione Internazionale (PHEIC), che è durata fino al maggio 2023. Dal settembre dello scorso anno, nella RDC si sta diffondendo un nuovo ceppo del virus, più letale, che si trasmette esclusivamente da persona a persona.

Dall’inizio del 2023 sono stati registrati circa 27.000 casi di infezione nella RDC. La malattia ha provocato più di 1.100 vittime, come riporta la Reuters. Secondo l’AP, quasi il 70% dei casi in Congo riguarda bambini di età inferiore ai 15 anni, che rappresentano anche l’85% dei decessi.

Dal 2009, la PHEIC è stata dichiarata solo sette volte, in relazione all’influenza suina, al poliovirus, all’Ebola, al virus Zika, di nuovo all’Ebola, al Covid-19 e al vaiolo delle scimmie, riporta l’AFP.

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