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Il deputato presenta un disegno di legge per bloccare il potere della polizia di Funai



Secondo il governo, il “potere di polizia di Funai ha come scopo la prevenzione e il deterrente della violazione o della minaccia di violazione dei diritti delle popolazioni indigene; esecuzione del consenso della polizia, nei casi previsti dalla legge”.

Per Nicoletti, la decisione del governo federale crea, senza l’approvazione legislativa, una sorta di “polizia indigena” all’interno di Funai, concedendo le attribuzioni dell’istituzione che dovrebbero essere esclusive per le forze di sicurezza pubblica. “Stiamo affrontando una grave affronto al sistema legale nazionale, perché la sicurezza pubblica è l’attribuzione delle forze di polizia legittima, come la polizia federale e la polizia autostradale federale, oltre al lavoro delle forze armate nella difesa nazionale”. disse il deputato.

Il parlamentare avverte inoltre che il decreto può compromettere i diritti costituzionali consentendo a questa “polizia indigena” di limitare l’accesso delle persone e le attività interdetto, comprese le proprietà private, basate solo sulle ordinanze di restrizione dell’uso. “Questo rappresenta un affronto al diritto alla proprietà privata, uno dei pilastri del nostro stato di diritto democratico”Nicletti evidenziato.

Un altro punto di preoccupazione sollevato dal deputato è la concessione di poteri a Funi per afferrare e distruggere beni privati, sigillare le strutture e le notifiche di emissione di misure precauzionali contro coloro che presumibilmente minano la “conoscenza tradizionale” dei popoli indigeni. Per lui, tali prerogativi sono eccessivi e possono portare ad abusi. “Queste misure sono margini arbitrari e aperti per gravi abusi di autorità”, ha criticato.

Nicoletti sostiene che la sicurezza nelle terre indigene deve rimanere sotto la responsabilità delle istituzioni legalmente costituite, come le forze armate, la polizia federale e la polizia autostradale federale. “Non possiamo permettere al governo federale di creare un nuovo apparato di polizia senza alcun sostegno legale. Questo decreto è un affronto diretto alla Costituzione e al diritto di proprietà dei brasiliani”, ha concluso.

Poiché si tratta di una proposta legislativa, il decreto può essere sospeso solo dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera e al Senato.

Il decreto soddisfa la richiesta di STF

Nel marzo dello scorso anno, il ministro Luís Roberto Barroso aveva definito che il sindacato avrebbe avuto 180 giorni per regolare il potere di polizia di Funai.

Il governo ha richiesto altri 60 giorni alla fine della scadenza, ma il ministro della STF ha negato e stabilito la data del 31 gennaio di quest’anno.

Tra le azioni di Funai, il decreto consente, in caso di un rischio imminente per i diritti delle popolazioni indigene:

  • interdire o limitare l’accesso di terze parti alle terre indigene per un periodo fisso;
  • determinare il ritiro obbligatorio;
  • Richiedere la collaborazione di organi pubblici ed entità di controllo e repressione; E
  • Esegui eccezionalmente la distruzione, il rendering o la destinazione delle merci utilizzate nella pratica della violazione.

Funai può anche chiedere alle agenzie di pubblica sicurezza, in particolare alla polizia federale, alle forze armate e alle forze ausiliarie, la cooperazione necessaria per proteggere le comunità indigene, la loro integrità fisica e morale e la loro eredità, quando le attività necessarie per la protezione sono corrette per Competenza delle agenzie di sicurezza pubblica.

Per implementare il decreto, Funai prevede la pubblicazione di regolamenti interni che descriranno in dettaglio i flussi e le procedure da adottare. Funai fornisce anche formazione ai server.



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Luca

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