Il deputato dello Stato Antonio Donato (P.T-SP) ha inviato un ricorso al Procuratore Generale di Giustizia di San Paolo, Paulo Sergio de Oliveira e Costain cui afferma che il governo Tarcisio de Freitas (I repubblicani) hanno commesso atti di improbabilità amministrativa nella gestione dell’istruzione statale.
Secondo Donato, la direzione statale ha calcolato le spese con i dipendenti inattivi per raggiungere l’obiettivopercentuale minima di investimento del 30% delle entrate fiscali con istruzione cosa vietata dalla Costituzione.
Ciò sarebbe avvenuto nel 2021, 2022 e 2023, cioè nelle amministrazioni João Doria, Rodrigo Garcia e Tarcisio. L’anno scorso, secondo Donato, l’importo impropriamente utilizzato per pagare pensioni e pensioni sarebbe stato di 33 miliardi di real brasiliani.
Nel 2024, secondo le proiezioni parlamentari, il valore raggiungerà i 15 miliardi di real, se il governo ripeterà la pratica.
“La ricorrenza della contabilizzazione degli inattivi nelle spese calcolate per l’istruzione e la mancata compensazione per le deviazioni effettuate negli anni precedenti indicano che l’attuale capo dell’Esecutivo, Tarcísio de Freitas, mantiene la chiara intenzione di mascherare la contabilità degli inattivi finanze dello Stato”, si legge nella rappresentanza.
Il membro del PT chiede al pubblico ministero di presentare azioni affinché Tarcísio ripristini gli importi stanziati per il pagamento delle pensioni e delle pensioni negli ultimi anni al bilancio dell’istruzione e che il governatore sia ritenuto responsabile di atti di improbabilità amministrativa.
Chiede inoltre al pubblico ministero di sporgere denuncia penale contro il governatore per uso irregolare di fondi pubblici.
Alesp (Assemblea legislativa dello Stato di San Paolo) ha approvato mercoledì (27) con una seconda e definitiva votazione una PEC (Proposta di Emendamento alla Costituzione) del governo di San Paolo che permette parte delle risorse attualmente destinate all’istruzione vengono trasferite alla sanità.
La proposta modifica la Costituzione di San Paolo del 1989, che prevede la spesa del 30% del gettito fiscale per istruzione. La modifica riduce tale obbligo al 25% a partire dal prossimo anno. La differenza, di cinque punti percentuali, potrebbe essere imputata salute.
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