La presidente della Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) della Camera, Caroline de Toni (PL-SC), ha scelto questo mercoledì (27) il deputato Paulo Bilynskyj (PL-SP) per riferire sulla proposta di modifica della Costituzione che vieta l’attività attiva personale militare in politica. Bilynskyj avrà il compito di negoziare le modifiche al testo originale e di elaborare un parere.
La PEC 21/2021 è stata presentata dalla deputata Perpétua Almeida (PCdoB-AC) con l’obiettivo di limitare il ruolo del personale militare in posizioni civili nella pubblica amministrazione.
Secondo Almeida, la proposta mira a “proteggere le Forze Armate (FFAA) dai normali conflitti inerenti alla politica e rafforzare il carattere della Marina, dell’Esercito e dell’Aeronautica come istituzioni permanenti dello Stato e non dei governi”.
La proposta è considerata un modo per evitare la politicizzazione delle Forze Armate ed è stata chiamata PEC do Pazuello.
Il soprannome si riferiva all’ex ministro della Salute e attuale deputato federale Eduardo Pazuello (PL-RJ), che era un generale attivo quando comandava il dipartimento. Inoltre, il testo intendeva vietare la partecipazione del personale militare al governo di Bolsonaro.
Bilynskyj sarà il quinto relatore del PEC. Dall’inizio del processo, il testo è già stato segnalato dai seguenti parlamentari:
- Chris Tonietto (PL-RJ): nominato relatore nel 2021, non ha presentato alcun parere;
- Generale Peternelli (União-SP): nominato relatore nel 2022, non ha presentato alcun parere;
- Maria Arraes (Solidariedade-PE): nominato relatore nell’aprile 2023, si è dimesso dall’incarico senza esprimere parere;
- Sâmia Bomfim (Psol-SP): nominato relatore nel luglio 2023, ha presentato un parere sull’ammissibilità del PEC.
Il personale militare del governo Bolsonaro è stato incriminato per un presunto complotto golpista
La scelta del nuovo relatore coincide con l’incriminazione dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) da parte della Polizia Federale nell’ambito delle indagini sul presunto tentativo di colpo di stato.
Oltre a lui, sono state incriminate anche altre 36 persone, tra cui il generale ed ex ministro della Difesa Walter Braga Netto (PL), il generale ed ex ministro del Gabinetto di Sicurezza Istituzionale (GSI) Augusto Heleno, altri militari e alleati.
Negano qualsiasi coinvolgimento nel presunto complotto golpista. “La parola colpo di stato non è mai stata nel mio dizionario… Non farei mai nulla al di fuori delle quattro righe della Costituzione. È possibile risolvere i problemi del Brasile all’interno della Costituzione”, ha affermato lunedì l’ex presidente (25).
Sui social Bilynskyj ha difeso Bolsonaro dopo l’incriminazione. “No. Nel rapporto di 800 pagine del PF non c’è alcuna prova della partecipazione del presidente Bolsonaro a nessun fatto. Se non è d’accordo, segnali la pagina e il paragrafo”, ha affermato il deputato.