Il Brasile si sta dirigendo verso un livello allarmante di debito pubblico, lo stesso che abbiamo visto registrare durante la pandemia di Covid-19.
Questo perché, secondo l’ex ministro delle Finanze e capo della macroeconomia dell’Asa, Jefferson Bittencourt, le misure annunciate questa settimana dal governo Lula per contenere la spesa non saranno sufficienti a invertire la tendenza al rialzo del debito lordo del paese.
“Raggiungeremo il livello del debito della pandemia senza pandemia”, ha valutato Bittencourt nel Interviste della CNN.
Ha messo in guardia anche sulla situazione della Banca Centrale (BC), che non ha tratto alcun beneficio significativo dal pacchetto.
Nelle proiezioni dell’ex segretario, il debito pubblico, che ha chiuso il 2022 al 71,7% del prodotto interno lordo (Pil), potrebbe raggiungere oltre l’84% entro la fine del 2026.
Questo aumento di 12 punti percentuali durante l’attuale periodo di governo riflette una crescita accelerata del debito, anche con il quadro fiscale in vigore.
Durante la pandemia, il Brasile ha superato la soglia dell’80% del PIL in debito pubblico, livello che è stato invertito negli anni successivi grazie a fattori come la ripresa economica e le politiche temporanee di aggiustamento.
Ma attualmente diverse proiezioni di mercato indicano già il ritorno a questo livello critico, solo ora senza il contesto pandemico.
Con un debito elevato e in crescita, il contesto economico rimane negativo, rendendo difficile ottenere una riduzione sostenibile dei tassi di interesse e stabilizzare i conti pubblici.
Il pacchetto di tagli alla spesa annunciato dal governo, sebbene miri a contenere la spesa e pareggiare i conti, è considerato insufficiente ad attaccare alla radice il problema fiscale del Brasile.
La rapida espansione del debito pubblico aveva già riacceso il dibattito sulla necessità di riforme strutturali più profonde e di rigorose misure di aggiustamento fiscale. Senza queste azioni, il Brasile dovrà affrontare sfide crescenti per garantire la sostenibilità dei suoi conti pubblici e attrarre investimenti.
Il governo, dal canto suo, sostiene che il pacchetto è un passo nella giusta direzione, pur riconoscendo che lo sforzo per controllare il debito sarà a lungo termine.
Con la prospettiva di un debito superiore all’80% del Pil, il Paese si trova ad affrontare una sfida che richiede attenzione immediata per evitare che la situazione peggiori, compromettendo la crescita economica e il rinnovamento fiscale.