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Il cordone sanitario attorno all’ultra sindaco di Ripoll è in pericolo a causa delle trattative sul bilancio | Notizie dalla Catalogna



Il sindaco di Ripoll, ultra Sílvia Orriols, di Aliança Catalana (AC), è uno dei tanti consiglieri catalani che hanno iniziato il 2025 senza che i bilanci fossero approvati. Tuttavia, in questo comune di Girona, grande laboratorio del movimento indipendentista di estrema destra, il dibattito sta diventando estremamente teso e il cordone sanitario che tutti i partiti avevano concordato di esercitare contro il partito xenofobo è in pericolo. AC ha sei consiglieri su un totale di 17 e perché i conti vadano avanti occorre almeno l’astensione di Esquerra Republicana o di Junts per Catalunya, che hanno tre seggi ciascuno. L’altro ieri la nuova dirigenza dell’ERC ha escluso ogni possibile accordo, ma Junts non dice se approverebbe un’eventuale approvazione dei conti in una sessione plenaria straordinaria la prossima settimana.

Il sindaco ha convocato per questo venerdì un incontro con i gruppi comunali, per cercare di chiudere l’accordo che metterà a posto i conti. I rapporti in Consiglio comunale sono però molto tesi, non solo per lo scontro a livello politico. La decisione di Junts, quasi due anni fa, di aprire la strada a Orriols come sindaco rifiutando un accordo con il resto delle forze del Consiglio comunale, ha portato a continue accuse contro il partito di Carles Puigdemont per i suoi presunti flirt con la formazione xenofoba.

I partiti si sono sempre appellati al principio dell’autonomia comunale nel raggiungere gli accordi. In ERC assicurano che il “disprezzo” nei confronti del sindaco è costante e che per questo, all’inizio, non ci sono stati molti progressi. “L’unica cosa che ho fatto è togliere i sussidi pubblici ai partiti. Non è disprezzo, si chiama reindirizzare risorse dal popolo di Ripoll al popolo di Ripoll», si è difeso Orriols in un messaggio di tre consiglieri espulsi di Ribera d’Ondara (Lleida) per essere d’accordo con AC.

Fino ad ora, sia ERC che Junts avevano concordato di partecipare a questo nuovo incontro con Orriols. Tuttavia, vista la confusione generata, la direzione nazionale dei repubblicani ha voluto bloccare ogni possibilità di accordo e in una dichiarazione martedì scorso ha chiarito che la presenza a questi incontri non implicava in alcun momento che ci fosse una trattativa aperta i conti.

L’annuncio dell’ERC contrasta con il silenzio della dirigenza di Junts per Catalunya. Ieri, in una conferenza stampa, il leader del Parlamento, Albert Batet, non ha voluto fare riferimento alla questione nonostante le domande dei giornalisti. In attesa dell’incontro di oggi, altre voci del partito non hanno voluto esprimersi sulla questione, trincerandosi dietro l’autonomia comunale per gli accordi.

La situazione economica di Ripoll non è facile e infatti, l’anno scorso, il governo Orriols è stato costretto a rallentare alcuni progetti per mancanza di fondi. Il sindaco chiede a Junts e ERC di aiutarla ad approvare i nuovi conti, facendo appello al loro status di partiti che hanno ricoperto la carica di sindaco in passato. Con questo spera di ottenere almeno un’astensione da parte loro.

Senza un veto chiaro da parte della direzione guidata da Carles Puigdemont, il gruppo municipale Junts resta l’eventuale facilitatore dei conti. Il rapporto del partito indipendentista con AC è problematico, poiché sondaggi come quelli del Centro Studi d’Opinione della Generalitat mostrano un certo trasferimento di elettori. Per cercare di arginare il suo elettorato, Junts ha alzato la tensione nel suo discorso su sicurezza e immigrazione per neutralizzare in qualche modo le tesi ultra di Orriols. Infatti, Batet ha annunciato ieri che promuoverà una legge catalana sull’immigrazione, per favorire il trasferimento di poteri in questo ambito che si sta negoziando con il Governo. A livello di sicurezza, ha anche annunciato che promuoveranno una proposta dell’Ordine degli Avvocati Illustri di Barcellona affinché le attività criminali possano essere sfrattate precauzionalmente dalla polizia in 48 ore se ordinato dal giudice.



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Luca

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