Tutte le notizie

Il controllo ha dei limiti, ma combatte le fake news, afferma lo studio – 19/01/2025 – Potere


Il fact-checking, al centro delle polemiche sulle nuove politiche dell’ Meta annunciato da Mark Zuckerbergha dei limiti, ma è importante contro la disinformazione, indicano ricerche effettuate in diversi paesi del mondo.

L’argomento è venuto alla luce dopo che l’imprenditore ha annunciato la fine del programma di fact-checking con le agenzie partner sulle piattaforme Meta, di sua proprietà. FacebookInstagram, Discussioni e WhatsApp. Le grandi tecnologie migreranno verso un modello in cui gli utenti stessi lasciano note su contenuti disinformativi.

Secondo un comunicato inviato dall’azienda al governo brasiliano, la misura inizierà ad essere applicata negli Usa per poi essere eventualmente estesa ad altri Paesi.

È stato adottato nel contesto dell’allineamento di Zuckeberg con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trumpcon l’obiettivo di evitare errori e proteggere la libertà di espressione.

La ricerca sul fact-checking indica che l’efficacia del fact-checking (cioè la capacità di convincere il destinatario che le informazioni false sono false) può variare in base ad alcuni aspetti. Tra questi, l’ideologia dell’utente, il grado di radicalizzazione politica e il formato del contenuto.

Uno degli articoli accademici più importanti sull’argomento analizzato i dati di 30 sondaggi.

Effettuato da ricercatori delle università Northwestern e Temple, negli Usa, e di Haifa, in Israele, ha sottolineato che il controllo della disinformazione politica può portare buoni risultati a seconda di come e quando avviene.

Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Political Communication nel 2019, l’impatto dei controlli può essere influenzato da diversi aspetti. Uno di questi è l’inserimento di elementi grafici che indicano il “grado di verità” del messaggio. Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, l’articolo indica che la funzionalità sembra rendere la correzione meno efficace.

Anche il controllo sembrava meno efficiente quando gli addetti alla dama correggevano parti di un discorso piuttosto che l’intera affermazione. I testi con parole semplici tendono ad essere più efficaci.

Un aspetto che sembra rilevante è anche il rapporto tra quanto detto e la posizione politica di chi legge la notizia. L’indagine ha dimostrato che il fact-checking compatibile con l’ideologia del destinatario è meglio accolto di quello che nega ciò in cui la persona già crede.

Uno studio pubblicato nel 2023 nel Journal of Experimental Psychology ha considerato anche il posizionamento politico dell’utente. Ha identificato che la disinformazione circola maggiormente tra gli individui di estrema destra rispetto alle persone centriste. Inoltre, questi destinatari si sono dimostrati più resistenti al fact-checking.

L’analisi è stata condotta con persone conservatrici e di estrema destra U.S.A. e Spagna in tre esperimenti. Hanno completato un sondaggio indicando la loro probabilità di condividere post con e senza verifica, oltre a sottoporsi a test cognitivi e a uno studio di neuroimaging.

Il lavoro ha coinvolto sei ricercatori provenienti da istituzioni di entrambi i paesi, come l’Università Autonoma di Barcellona e l’Università di New York.

Altro Studio del 2024 condotto in 16 paesi europei ha dimostrato che il fact-checking tende ad avere successo nel combattere la disinformazione. La ricerca ha inoltre concluso che l’identità del verificatore – e la credibilità di cui gode – sono importanti.

Secondo gli autori, l’esperimento ha preso in considerazione paesi con realtà politiche e mediatiche diverse. Sebbene il controllo abbia dato in tutti i casi risultati positivi, alcuni luoghi sono stati più ricettivi, come la Grecia e l’Italia, rispetto ad esempio al Belgio e alla Francia.

L’analisi è stata effettuata nel 2022 sulla base di un questionario online a cui hanno risposto mille persone per paese. La selezione ha tenuto conto di aspetti demografici quali genere, età e istruzione. Lo studio ha coinvolto sette ricercatori provenienti da istituzioni come l’Università di Amsterdam e l’Università di Anversa, in Belgio.

Secondo gli esperti consultati da Fogliogli studi sull’efficacia del controllo mostrano risultati contrastanti riguardo a una misura che funge da palliativo per contenere lo scenario di disinformazione su Internet. Ritengono tuttavia che il controllo sia importante per cercare di contenere l’elevato flusso di notizie false, che sarebbe più adeguatamente affrontato regolamentando le piattaforme.

Thales Lelo, professore di comunicazione all’UFMG (Università Federale di Minas Gerais), sottolinea che il controllo era un palliativo proposto da queste aziende per cercare di evitare la regolamentazione del settore, che avrebbe un impatto sui loro ricavi.

“Controllare è meglio di niente, ma gli accordi palliativi non risolvono il problema in modo massiccio”, dice, per il quale la recente decisione di Meta tende a peggiorare l’ambiente digitale.

Fabio Goveia, professore di comunicazione all’Ufes (Università Federale dell’Espírito Santo) e coordinatore del Labic (Laboratorio di Internet e Data Science), afferma che il fact-checking ha dei limiti, ma è importante per affrontare gli scenari infodemia già individuati dall’OMS (World Health Organizzazione).

Invece di ridurre il lavoro dei controllori, suggerisce che ci sia sempre più trasparenza sul funzionamento di queste agenzie.

Afonso de Albuquerque, professore del dipartimento di Studi Culturali e dei Media dell’UFF (Universidade Federal Fluminense) e coordinatore di Codes (Centro di riferimento per l’insegnamento della lotta alla disinformazione), sottolinea come limiti la mancanza di standardizzazione e di tempo per effettuare i controlli.

Paragona la disinformazione a uno tsunami e il controllo a un tentativo inefficace di affrontare ogni onda che colpisce la spiaggia. La soluzione, afferma, passa dalla regolamentazione delle piattaforme e dallo studio della disinformazione come campo della conoscenza, al fine di consolidare la comprensione di tutte le variabili che contribuiscono a formare il flusso di fake news abitualmente sperimentato.



source

Leave a Response

Luca

Luca

Luca
Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.