Il Consiglio d’Europa chiede alla Spagna di riformare il risarcimento dei licenziamenti senza giusta causa e raddoppia la pressione sul governo | Economia
Martedì scorso, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato una raccomandazione alla Spagna affinché modifichi la sua regolamentazione sull’indennità per licenziamento senza giusta causa, come riferito da questo organismo. Invita la Spagna a procedere alla “revisione e modifica della legislazione in materia”, con l’obiettivo di “garantire che il risarcimento concesso in caso di licenziamento illegale, e qualsiasi tabella utilizzata per calcolarlo, tenga conto del danno reale subito dalle vittime e le circostanze individuali del tuo caso. Già nel marzo scorso il Consiglio d’Europa aveva sottolineato (dopo una denuncia dell’UGT) che il sistema di risarcimento spagnolo, valutato in giorni, non sempre compensa il danno dovuto a un licenziamento senza giusta causa, per cui la normativa non rispetta la Carta sociale europea . Ora alza i toni, con una richiesta di valenza politica. Ciò esercita pressione sull’Esecutivo affinché affronti il cambiamento, dal momento che PSOE e Sumar hanno promesso nel loro programma di governo di rispettare la Carta in questa materia.
Il sindacato UGT ha presentato nel 2022 un ricorso al Comitato europeo dei diritti sociali (che dipende dal Consiglio d’Europa) perché, a suo avviso, l’indennità per licenziamento senza giusta causa non sempre compensa il danno causato al lavoratore, soprattutto quando il rapporto di lavoro la relazione è stata breve La Carta stabilisce “il diritto dei lavoratori licenziati senza valido motivo a un risarcimento adeguato o ad altri rimedi adeguati”. E quel massimo di 33 giorni all’anno nel sistema fiscale spagnolo, interpreta il sindacato, non è sempre “adeguato” o “riparativo”. L’istituzione incaricata di interpretare la Carta, il CEDS, è d’accordo con lui e ora il Comitato dei Ministri chiede alla Spagna di affrontare il cambiamento.
Il Consiglio d’Europa chiede inoltre alla Spagna di “continuare gli sforzi per garantire che l’importo dei danni patrimoniali e non patrimoniali riconosciuti alle vittime di licenziamenti illegali senza valida giustificazione sia dissuasivo e scoraggiante per il datore di lavoro, al fine di garantire la protezione dei lavoratori contro tali licenziamenti”. licenziamenti illegali”. Allo stesso modo, si richiede all’Esecutivo di indicare “le azioni intraprese per conformarsi a questa raccomandazione nel prossimo rapporto di follow-up su questa decisione”.
Il Ministero del Lavoro difende un cambiamento della regolamentazione, con maggiore insistenza da quando è diventata nota la risoluzione CEDS. Per questo, la seconda vicepresidente e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, ha annunciato in luglio che porterà questo dibattito nel dialogo sociale una volta risolte la riduzione dell’orario di lavoro, il salario minimo interprofessionale e lo status del stagista. Al contrario, la parte socialista della coalizione, e in particolare i ministeri di Economia e Giustizia, incaricati di redigere le accuse nella causa UGT, sostengono che il risarcimento in Spagna è conforme alla Carta.
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