Il consigliere di Joe Biden discuterà anche di Corea del Nord e Medio Oriente con il capo della diplomazia cinese.
Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente americano Joe Biden, Jake Sullivan, si recherà in Cina la prossima settimana per tenere colloqui con il capo della diplomazia cinese, Wang Im, nel tentativo di allentare le tensioni tra i due Paesi. La Casa Bianca ha dato l’annuncio venerdì, secondo l’AFP, riporta TASR.
Sullivan sarà a Pechino dal 27 al 29 agosto. Sarà la prima visita di un consigliere per la sicurezza nazionale statunitense nella Cina continentale dal 2016. Tuttavia, altri alti funzionari statunitensi hanno visitato il Paese negli ultimi due anni, tra cui il capo della diplomazia Antony Blinken.
Secondo l’AP, la visita potrebbe porre le basi per un altro incontro faccia a faccia tra il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente cinese Xi Jinping. L’ultimo incontro bilaterale risale allo scorso novembre in California.
Preoccupazioni per il sostegno della Russia
Un funzionario senza nome ha riferito ai giornalisti che Sullivan ribadirà le preoccupazioni degli Stati Uniti per il sostegno cinese alla Russia, che dopo l’invasione dell’Ucraina ha notevolmente potenziato la propria industria militare. Pechino sostiene che, a differenza di Washington, non fornisce armi direttamente a nessuno dei due belligeranti.
Il consigliere Biden discuterà anche di Corea del Nord e Medio Oriente con il ministro degli Esteri cinese. La Cina ha criticato gli Stati Uniti per il loro sostegno a Israele, mentre gli Stati Uniti hanno esortato Pechino a utilizzare le sue relazioni con l’Iran per dissuaderlo dal sostenere i movimenti militanti in Medio Oriente.
Sullivan visiterà la Cina pochi mesi prima delle elezioni presidenziali statunitensi. La candidata del Partito Democratico e attuale vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris dovrebbe fare campagna per continuare il dialogo con Pechino, ma parlerà anche di fare pressione su di essa.
Al contrario, il suo avversario repubblicano nella battaglia per la Casa Bianca, l’ex presidente Donald Trump, ha promesso, almeno retoricamente, un approccio più duro nei confronti di Pechino e alcuni dei suoi collaboratori ritengono che ci sarà una frattura globale di vasta portata con la Cina.