Il Congresso nazionale ha informato mercoledì (27) la Corte Suprema Federale del contenuto della notizia disegno di legge che cerca di fornire maggiore trasparenza agli emendamenti parlamentari e ha chiesto lo sblocco dei fondi, che erano stati sospesi da agosto.
Nella richiesta inviata al relatore del ricorso, il ministro Flávio Dino, gli avvocati della Camera dei Deputati e del Senato Federale affermano che la sospensione degli emendamenti singoli e dei collegi “causano gravi danni a terzi in buona fede”.
“Va aggiunto che ci sono lavori e servizi già eseguiti, ma per i quali è stato sospeso il pagamento, causando gravi perdite a terzi in buona fede. Vi sono inoltre lavori e servizi paralizzati per sospensione dei pagamenti, causando perdite ai privati e interesse pubblico”, si legge in un estratto di uno dei documenti.
“Con l’avvicinarsi della fine dell’esercizio finanziario, si è creata una situazione di pericolo di ritardo inverso, in particolare in considerazione degli importi già impegnati, motivo per cui è necessario ripristinare integralmente l’esecuzione delle modifiche fiscali individuali e di riferimento.”
Ripetendo il discorso fatto in precedenza, il Congresso ha anche sottolineato che gli emendamenti delle commissioni sono “collegiati” e approvati pubblicamente dalle commissioni permanenti di entrambe le Camere, registrati “nei verbali delle riunioni”.
Gli emendamenti della commissione sono stati rafforzati dal Congresso con il fine degli emendamenti del relatore, nel 2022. In teoria, la distribuzione viene discussa da comitati tematici, ma in pratica, deputati e senatori influenti scelgono dove verranno stanziati i soldi senza essere identificati. Nei verbali non figura nemmeno la presenza di parlamentari.
La mancanza di trasparenza riguardo allo stanziamento di questo tipo di emendamento, che quest’anno supera i 15,5 miliardi di R$, è stata la motivazione principale addotta da Dino per determinare la sospensione del pagamento delle risorseil 1 agosto.
Il disegno di legge approvato mantiene una parte considerevole del bilancio pubblico nelle mani del Congresso e, Secondo la consulenza finanziaria del Senato i progressi sono scarsi in relazione alle richieste avanzate dalla STF. Il testo vale anche solo per future indicazioni.
Per cercare di dimostrare i progressi alla Corte Suprema, il Congresso ha anche inviato al ministro una lettera standard che è stata inviata a tutti i deputati e senatori federali in cui i presidenti chiedono loro di informare come verranno spesi i soldi degli estinti emendamenti del relatore (chiamati RP9 in gergo tecnico). sono stati spesi tra il 2020 e il 2022.
Dino attende informazioni da Camera e Senato sulle nuove misure di trasparenza per riprendere la discussione sulla questione e trasmettere il processo alla plenaria della Corte di Cassazione (invece di decidere da solo).