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Il Congresso non lascerà andare gli emendamenti – 11/11/2024 – Dora Kramer


Il potere conquistato non può essere ceduto, a meno che un impedimento grave e insormontabile non lo costringa. Si tratta di una constatazione basata su fatti simili al fatto che il Parlamento resisterà il più possibile per lasciar andare l’uso avanzato degli emendamenti parlamentari sul Bilancio dell’Unione.

I deputati hanno davanti a sé uno di questi duri: il ministro Flavio Dinoi cui attributi oltre l’attività legale lo rendono un antagonista difficile da superare in astuzia. Vicino a Planalto, esperto nell’esecutivo e abile nel ruolo di parlamentare, Dino sa dove sono le rocce e i serpenti.

In possesso di questa competenza, il ministro non si lascerà convincere facilmente dalle manovre diversive della Camera e del Senato con cui intendono convincere il Tribunale Supremo Federale che verranno attuate le modifiche necessarie per adeguare il trattamento degli emendamenti ai dettami della Costituzione.

Nella fretta che caratterizza il processo di interesse corporativistico – con un relatore nominato il giorno prima e nessuna discussione sul merito –, la settimana scorsa i deputati hanno approvato un disegno di legge apparentemente moralizzatore.

Ora i senatori sono pronti ad avallare la questione, anche senza un esame approfondito di ciò che è conforme o meno all’articolo 37 della Carta nei principi di pubblicità, impersonalità, efficienza e moralità imposti alla pubblica amministrazione.

Il Congresso ha fretta perché deve liberare risorse che sono state bandite da agosto. Flavio Dino, invece, segue un tono più rilassato, con un occhio attento e un naso fine per distinguere i cambiamenti sostanziali dal mero trucco.

Il progetto in questione offre magri progressi, i cui difetti, tuttavia, sono facili da individuare: gli emendamenti della commissione seguono la regola dell’oscurità degli emendamenti del relatore (vietati dal STF nel 2020 nell’indifferenza del Parlamento), non vi è alcuna riduzione del volume delle risorse e le concessioni in termini di trasparenza non implicano sanzioni se non vengono rispettate.

Il Congresso cerca di ingannare la Corte Suprema. Se ci riuscirà, avrà chiuso ancora un’altra (oscura) transazione per la sua stessa causa.


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Luca

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