La Camera dei Deputati e il Senato Federale hanno chiesto al Tribunale Supremo Federale (STF) di approvare gli emendamenti parlamentari dopo aver approvato le misure di trasparenza richieste dal Ministro Flávio Dino.
Le risorse sono bloccate da agosto, quando Dino ha sospeso l’esecuzione di tutti gli emendamenti obbligatori presentati da deputati e senatori federali al bilancio dell’Unione.
Dino ha chiesto al Congresso di emanare nuove regole sulla trasparenza e la tracciabilità del denaro pubblico.
La nuova legislazione è stata approvata la settimana scorsa dal Congresso e sanzionata martedì dal presidente Lula (26).
Mercoledì (27) i procuratori generali delle due Camere hanno inoltrato richieste di svincolo alla FST (27).
“Con queste misure si constata che i requisiti formali e materiali delle decisioni della Corte riguardanti gli emendamenti parlamentari del Relatore generale e della commissione sono stati soddisfatti, consentendo così il ristabilimento della corretta esecuzione del bilancio pubblico”, si legge in un estratto della petizione.
Non c’è scadenza perché Dino rilasci l’analisi della legge, se soddisferà i requisiti o avrà bisogno di una nuova formulazione. Gli emendamenti sono risorse di bilancio assegnate da deputati e senatori alle basi elettorali.
Nuove regole
Nel periodo di sospensione delle modifiche, Dino ha consentito deroghe solo per le risorse destinate a lavori già in corso o per rispondere a pubbliche calamità.
Tra i punti affrontati dalla nuova legge c’è l’obbligo di utilizzare le modifiche del collegio in “progetti e azioni di strutturazione per l’unità della Federazione rappresentata dal collegio, con l’individuazione di azioni e progetti per soddisfare le richieste o le indicazioni di ciascun membro della panchina.”
Per quanto riguarda gli emendamenti delle commissioni, la normativa prevede che “solo le commissioni permanenti della Camera dei Deputati, del Senato Federale e del Congresso Nazionale possono presentare emendamenti, nell’ambito delle loro competenze regolamentari, per azioni di bilancio di interesse nazionale o regionale”.
Blocco nella STF
La decisione preliminare di Dino che ha bloccato gli emendamenti è stata accolta nell’ambito dell’Azione Diretta di Incostituzionalità (ADI) 7697 presentata dal Psol.
Il partito ha messo in dubbio le disposizioni della legislazione che rendevano obbligatoria l’esecuzione degli emendamenti parlamentari individuali e di collegio.
Dino ha ritenuto incompatibile con la Costituzione l’esecuzione di emendamenti alla Finanziaria che non rispettino “criteri tecnici di efficienza, trasparenza e tracciabilità”.
Nella decisione, il ministro ha sottolineato che le modifiche obbligatorie devono essere apportate entro “i termini e i limiti dell’ordinamento giuridico”