Il Congresso abbatte le tasse su banche, società energetiche e gasolio in attesa della sessione plenaria di giovedì | Economia
Una brocca di acqua fredda per il governo di coalizione e la sua intenzione di promuovere la riforma fiscale in Spagna. La Commissione Finanze del Congresso dei Deputati ha votato questo lunedì pomeriggio, in una sessione caotica e confusa, per recepire la direttiva europea che impone un’aliquota minima alle multinazionali, a favore di emendamenti minori che distruggono i grandi piani del PSOE e di Sumar. D’altro canto, a causa della divisione dei partner dell’esecutivo, la seduta ha respinto il grosso della riforma che il Ministero delle Finanze intendeva realizzare, sbattendo la porta all’aumento delle tasse sul gasolio e alla possibilità di rendere permanenti le tasse straordinarie bancario ed energetico. Il Governo ha ancora la possibilità di approvare negli estremi le misure nella sessione plenaria di giovedì, anche se fonti governative sono pessimiste sull’andamento della sessione di lunedì.
La Commissione, oltre a convalidare la direttiva che impone un minimo del 15% alle multinazionali, ha dato il via libera alle misure che hanno corretto la riforma dell’imposta sulle società dell’ex ministro delle Finanze del PP, Cristóbal Montoro. Si trattava di una modifica tecnica necessaria per garantire il gettito di questa imposta – la terza figura fiscale più importante – dopo che la Corte Costituzionale aveva annullato le modifiche perché non erano state adottate per le vie corrette. Inoltre, la sessione ha approvato anche un aumento del risparmio sull’imposta sul reddito personale per i redditi più alti, un aumento dell’imposta sul tabacco e sulle sigarette elettroniche e una modifica tecnica che cerca di porre fine alle frodi sull’IVA sugli idrocarburi.
Il Governo, invece, non è riuscito ad approvare l’emendamento che prevedeva l’aumento delle tasse sul gasolio, misura sulla quale si era impegnato con alcuni partner e che, insieme alle tasse settoriali, rappresentava il grosso delle sue aspirazioni. . La riforma fiscale è cruciale per il Governo, poiché il pagamento della quinta erogazione dei fondi europei dipende dalla sua approvazione e validazione da parte di Bruxelles. Sono circa 7,2 miliardi di euro che la Spagna è in gioco e che dovrà negoziare con la Commissione europea.
Il Governo ha voluto approfittare del recepimento della direttiva europea che impone un’aliquota minima alle multinazionali per approvare una sorta di riforma fiscale in Spagna. Per questo motivo, nelle ultime settimane, il disegno di legge è stato completato con innumerevoli emendamenti in materia fiscale presentati dal PSOE e da Sumar, i partner della coalizione e da alcuni partiti dell’opposizione. Tuttavia, i veti incrociati tra loro, sommati alla difficoltà di raggiungere accordi tra le formazioni che abitualmente sostengono l’Esecutivo, hanno finito per far decadere gran parte delle iniziative.