Il commercio Cina-Russia raggiunge un traguardo storico, ma rallenta nel 2024
I numeri del commercio bilaterale sono passati da 147,3 miliardi di dollari nel 2021 a 244,8 miliardi di dollari lo scorso anno
Commercio tra Cina e Russia ha raggiunto un traguardo storico nel 2024, ma per la prima volta dall’invasione del Ucrainail tasso di crescita ha cominciato a rallentare. Dall’inizio del conflitto, la Russia ha dovuto far fronte alle severe sanzioni imposte dall’Occidente, ma nonostante ciò è riuscita a registrare una crescita del 3,9% del suo PIL nel 2023, trainata principalmente dalle transazioni con alleati come la Cina.
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I dati del commercio bilaterale sono balzati da 147,3 miliardi di dollari nel 2021 a 244,8 miliardi di dollari nel 2024, con la Russia che ha registrato un surplus. Tuttavia, il tasso di crescita del commercio è diminuito drasticamente, passando dal 26,3% nel 2023 a solo l’1,9% nel 2024, secondo i dati dell’Amministrazione generale delle dogane cinese. Le esportazioni cinesi, che l’anno precedente avevano registrato un aumento significativo del 53,9%, ora hanno mostrato una crescita modesta di appena il 4,1%.
La pressione delle sanzioni occidentali e le minacce di sanzioni secondarie contro le istituzioni finanziarie che sostengono le transazioni con la Russia hanno influito sugli interessi commerciali della Cina. Inoltre, la crescente presenza di veicoli cinesi sul mercato russo ha portato il governo russo ad attuare una sovrattassa su questi prodotti, riflettendo un cambiamento nelle dinamiche commerciali.
Le importazioni di gas e petrolio della Russia sono state reindirizzate e la Cina e l’India sono diventate le principali destinazioni. IL Brasile è emerso anche come un mercato significativo per il diesel russo. Nonostante le difficoltà, la Cina sta cercando di diversificare le sue relazioni commerciali, soprattutto in uno scenario in cui le tariffe di importazione dagli Stati Uniti potrebbero aumentare.
Uno degli obiettivi delle relazioni commerciali tra paesi è la de-dollarizzazione, anche se attualmente l’85% delle transazioni vengono ancora effettuate in dollari. All’interno del blocco Brics, c’è un movimento crescente per promuovere gli affari bilaterali utilizzando le valute locali, anche se la creazione di una valuta comune sembra ancora un obiettivo lontano.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias